Chiara Andreatti 1981
All’ultima edizione di Design Miami Chiara Andreatti ha convinto con una collezione per Fendi dove savoir faire artigianale e design si uniscono in un mix efficace. Al Salone l’attendono prove importanti come un prodotto per Gebrüder Thonet Vienna e la lounge chair Taiki per Lema, caratterizzata dall’enfasi sull’accogliente imbottitura che rimanda ai divani di Le Corbusier e della Perriand in proporzioni contemporanee. Intanto la giovane designer – formatasi alla scuola di Piero Lissoni, di cui stempera l’impronta minimal ricorrendo all’unicità del tocco artigianale – prosegue il lavoro di direzione artistica per le aziende che segue da tempo. Come i tappeti di
Karpeta e le nuove carte da parati di Texturae che saranno presentate al Fuorisalone in un allestimento, in collaborazione con lo storico marchio Pa
radiso Terrestre, nella zona di Porta Venezia. Nella collezione sono stati coinvolti creativi dai differenti background per proposte che ben traducono il senso per la decorazione di Chiara: a spaziare trasversalmente tra grafiche fuori scala e pattern astratti, rivisitazioni dal naturale e dall’architettura.
At the last edition of Design Miami Chiara Andreatti was very convincing with her collection for Fendi, on which artisanal expertise and design were very effectively brought together. At the Milan Furniture Fair she will be judged in particular on a product for Gebrüder Thonet Vienna and the
Taiki lounge chair for Lema, noted for its pronounced upholstery reminiscent of Le Corbusier and Perriand’s sofas, but with more contemporary proportions. The young designer trained under Piero Lissoni, whose minimalist approach has left its mark on her, although she likes to include unique artisanal elements of her own. She now continues to work as art director for the firms she has been associated with for some time. That work includes rugs for Karpeta and the new Textura wallpaper, which will be presented during the Fuorisalone in a joint installation with the iconic brand Paradiso Ter
restre, in the Porta Venezia district. Creatives from different backgrounds were involved in the collection and the result clearly conveys Chiara’s sense of decoration: the designs range widely from larger-than-life graphic and abstract patterns to revisitations of the world of nature and architecture.