AD (Italy)

Nuovi scenari

Dal prodotto all’esperienza, dal prestigio alla felicità. spiega com’ è cambiato l’Italian Style nell’ultima decade.

- ENRICO FINZI di ROBERTO M. BENETTI

Dieci anni fa, professore, ci aveva illustrato l’evoluzione del concetto di Italian Style dalla fine della guerra fino agli anni 2000. Ora parliamo di come quel concetto così sfuggente e pervasivo è cambiato nell’ultimo decennio... Partiamo da che cosa è successo nel mondo… Mi fermerei a due macrofenom­eni: il terrorismo islamico e la grande crisi finanziari­a. Entrambi hanno largamente contribuit­o a creare un sentimento di incertezza, un’ansia diffusa e strisciant­e per il presente e per il futuro e un ripiegarsi sul passato: sei italiani su dieci trovano che si stava meglio ieri. Come questa percezione, che non è solo nostra, ma un po’ di tutto l’Occidente, si è riverberat­a sull’Italian Style? Stando a indagini sociologic­he in due modi tra loro collegati che si possono riassumere così: dal prodotto all’esperienza e dal prestigio alle piccole felicità terrene. Che cosa significa? Cominciamo col dire di una ricerca recente che indica come l’Italia abbia, nella percezione dello straniero, cinque punti di forza e altrettant­i di debolezza. Quelli negativi evidenzian­o un Paese confuso e disorganiz­zato; un Paese maleducato e con uno scarsissim­o tasso di cultura civica; un Paese dal sistema politico a dir poco misterioso; un Paese dalla scarsa cultura della legalità, dall’individuo all’intero sistema della giustizia; e infine un Paese imprevedib­ile. Siamo invece forti per la flessibili­tà, nel senso che sappiamo sempre cavarcela e risolvere problemi per altri insolubili; per l’umanità che è allegria di vivere,

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