FUORI SCHEMA
In una residenza in COSTA AZZURRA i classici abbinamenti cromatici che caratterizzano le case della zona sono stati rivisitati alla luce di uno spirito innovativo, che predilige un vivace gusto fusion.
Design ludico. A SINISTRA: nel soggiorno, pouf SweetDown a forma di macaron dell’artista e designer Jakos e panca Kalahari di Claesson Koivisto Rune per Mabeo, parquet di Dinesen. Lampada da tavolo di Poul Henningsen per Louis Poulsen. Alla parete, un dipinto degli anni Sessanta. SOPRA: una scultura di Jakos sul bordo della piscina. Arredi della collezione Mu di Toan Nguyen per Dedon.
Anche in Costa Azzurra, in tema di arredamento, si parla di contaminazione. È significativo, dato che in genere fino a ora lo stile accettato tacitamente come classico, seppur non definito in maniera esplicita, era un altro. Finora il principio base cui si doveva allineare una casa del luogo prescriveva una qualsiasi variazione sul tema che tenesse come riferimenti imprescindibili i colori bianco e azzurro. Quei cromatismi, divenuti in qualche modo un brand della zona, si ritrovano puntualmente nei negozi di arredamento e di oggettistica, a riecheggiare i toni del mare e del cielo di queste zone e a suggerire al contempo una linea stilistica agli indecisi. In questa casa invece si è voluto tentare qualcosa di diverso, distaccandosi dai canoni dell’arredamento locale, giocando sul gusto fusion. «In realtà le case sono due», precisa Marjolaine Leray, titolare dello studio Alm di Ramatuelle. «A un’architettura preesistente, una bastide provenzale, ovvero una tipica dimora signorile di campagna, del XVIII secolo, è stata a ancata una nuova costruzione, che riprende le proporzioni dell’antica residenza. Nella bastide, che è stata restaurata, vivono i genitori, entrambi designer, mentre l’altra ala è riservata ai figli». Il progetto architettonico è stato seguito da Vincent Coste, mentre Marjolaine Leray si è occupata dell’interior design, che ha cercato, appunto, di o rire una nuova interpretazione dello stile locale. «Nell’insieme, tanto nella parte antica che in quella moderna, è una casa che trasmette una grande energia. Un’abitazione molto luminosa, con ampie finestrature, con pareti bianche, pavimenti in parquet in legno chiaro e boiserie anch’esse tinte di bianco, per rendere più luminosi gli ambienti».
Su questa base neutra, che in primavera e in estate permette ai raggi del sole di inondare di luce la residenza, immersa nel verde di un giardino rigoglioso, ricco di palme e di erbe aromatiche, l’interior designer ha innestato un generoso impianto cromatico, che si avvale di opere d’arte contemporanea come di oggetti e arredi di design dal gusto ludico. Le pareti sono risolte immediatamente da opere esuberanti, come la serie Numbers di Robert Indiana nella sala da pranzo, mentre gli spazi sono caratterizzati da mobili dalla personalità vivace, come per esempio i pouf che hanno la forma dei macaron, i dolci prediletti da Maria Antonietta, onnipresenti nelle vetrine delle pasticcerie di Francia. Contaminazione, dicevamo. Infatti, l’interior designer, anziché sposare la causa del binomio bianco-azzurro, ha preferito giocare sui colori, ampliando la tavolozza cromatica e non esitando a usare il giallo acceso, l’argento, il rosa fucsia, toni che si ritrovano ora su una poltrona, ora in un dettaglio di una carta da parati, ora in una scultura. E non si tratta solo di un gusto pop. A rendere queste stanze gioiosamente eclettiche
Pop e dintorni. SOPRA: uno scorcio della sala da pranzo. Sul tavolo di Alm di Ramatuelle, un piatto dell’Atelier Bu le. Il dipinto è di Nick Lepard, acquistato alla Becker Minty Gallery di Sydney. SOTTO: le lampade di Bocci e i pouf SweetDown di Jakos caratterizzano un ambiente che si a accia sul giardino. A SINISTRA: il tavolo e le sedie della sala da pranzo sono di Alm di Ramatuelle. Light Ring Horizontal di Massimo Castagna per Henge. Alla parete, una serie di stampe dell’opera Numbers di Robert Indiana.
Stile floreale. SOPRA: la poltrona Rose Chair di Masanori Umeda per Edra nella sala da bagno, accanto alla vasca di Agape. Carta da parati di Timorous Beasties. SOTTO: la stanza padronale. Tessuti di Dominique Kie er by Rubelli. PAGINA PRECEDENTE: la sala da pranzo. Il tavolo in marmo è dell’Atelier de Saint Paul, gli sgabelli Zen di Ludovica e Roberto Palomba per Exteta.
Arredi in technicolor. SOPRA, A SINISTRA: una poltrona vintage in una camera da letto. Nello specchio si riflette una fotografia di Mark Shaw acquistata alla Becker Minty Gallery di Sydney. SOPRA A DESTRA: una sala da bagno, le cui pareti sono rivestite con piastrelle di Mosa. SOTTO: pareti, pavimento e vasca in marmo per una sala da bagno. PAGINA SEGUENTE: un’altra camera. La parete è rivestita con carta da parati di Timorous Beasties. I tessuti sono di Dedar. Ai piedi del letto, un cesto realizzato artigianalmente in Colombia. ci sono anche alcuni pezzi provenienti da Paesi lontani, che raccontano altre culture, come i dipinti acquistati a Città del Capo. «I proprietari sono grandi appassionati d’arte e frequentano regolarmente le più importanti manifestazioni internazionali, come Art Basel o la fiera 1:54, interamente dedicata all’arte africana contemporanea», spiega l’interior designer.
Questo gusto eclettico, che porta a mescolare diverse tendenze, a mettere insieme l’iconica lampada da tavolo danese e la poltrona del designer giapponese, il tavolino vintage e lo sgabello d’autore, dà vita a un insieme assolutamente inedito, pervaso da una piacevole euforia artistica. Nondimeno, tra il divano color verde smeraldo e la poltrona che rilegge gli anni Cinquanta con una sensibilità tutta moderna, si colgono ben vive le tracce dell’identità architettonica del luogo, soprattutto nella bastide d’epoca. «Abbiamo mantenuto, dove possibile, i materiali originali, così come la disposizione delle stanze», conclude Marjolaine Leray. «Gli spazi sono molto ariosi e si ha la sensazione di vivere in un ambiente molto aperto». Un senso di libertà, che pervade la residenza, raccontando al contempo una predilezione per un moderno e gioioso eclettismo che accoglie ogni tipo di suggerimento stilistico, senza timore di riscrivere le regole.