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NOVECENTO

Le vendite all’incanto sono un’occasione per riscoprire insolite diramazion­i nell’arte dei

- MAESTRI ITALIANI. di UMBERTA GENTA di Gio Ponti (Bolaffi). bottiglia, Il grande trovatore Mamma di Giorgio de Chirico, 1973. Altezza cm 78 (Bolaffi). la ceramica di Bruno Munari, 1951. Olio su tela, cm 120x120 (Wannenes).

Rarità. sopra: Il grande trovatore bottiglia in alto: Si accendono i riflettori sull’arte italiana del ’900: oltre ai capolavori più riconoscib­ili di autori d’eccezione, figurano anche le loro opere meno note, ma indispensa­bili per ricostruir­ne il percorso intellettu­ale. Tra le correnti di punta si riscopre l’astrattism­o geometrico degli artisti più eclettici del secolo scorso, sovente divisi tra arte, design e grafica. Ne sono un esempio le pitture negative-positive degli anni ’50 di Bruno Munari, strutturat­e sull’incastro di forme geometrich­e che formano composizio­ni equilibrat­e dai cromatismi vivaci. Il 23 novembre, un interessan­te esemplare di questa serie viene proposto da Wannenes a Milano (presso Open Care, via Piranesi 10) nell’asta Arte moderna e contempora­nea, con una stima di 18.000-22.000 euro. A Torino invece, nell’asta Arti del Novecento, in programma il 7 novembre da Bolaffi, si coglie un interesse per gli oggetti tridimensi­onali ispirati dalla pittura metafisica del ’900. Emblematic­o in questo senso (1973), una rara scultura-feticcio in bronzo argentato di Giorgio de Chirico: intrisa di mistero e memore dei manichini che spesso figurano nei suoi quadri, l’opera è stimata 40.000-50.000 euro. Tra gli highlight dell’asta anche la scultura di Gio Ponti

stimata 5.000-8.000 euro: ispirata alle nature morte morandiane, fu prodotta dal ceramista Domenico Minganti negli anni ’50, ed è un raro esemplare della serie delle “bottiglie viventi”, nate dalla collaboraz­ione del maestro ceramista con Ponti. a destra:

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Negativo-Positivo
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