AD (Italy)

STUDIO LIDO, creatività per due.

“Seven for the Future”, prima puntata: con ILARIA INNOCENTI e GIORGIO LABORATORE di studio Lido iniziamo a conoscere i protagonis­ti del progetto di AD per valorizzar­e la creatività dei giovani.

- di RICCARDO BIANCHI

Con questo articolo entriamo nel vivo del progetto “Seven for the Future”. Parleremo di sette studi e nove giovani talenti che AD seguirà per un anno dando voce e immagine alle loro idee e ai loro elaborati. I primi che abbiamo incontrato sono Ilaria Innocenti e Giorgio Laboratore di Studio Lido, da loro fondato nel 2014. Lei è di Maranello, lui di Palermo. Lei è esuberante, lui predilige il tratto discreto. Lei ama il disegno, lui creare modelli tridimensi­onali con la carta. A Milano Ilaria Innocenti e Giorgio Laboratore hanno trovato, nel design, la giusta chimica per progettare (e vivere) insieme. Qual è, chiediamo, il vostro approccio al progetto? Si rifà al lavoro di bottega. Preferiamo la sfida artigianal­e ai grandi numeri dell’industria. Indaghiamo i materiali – dal legno al metallo, dai tessuti al cuoio e al vetro – per arrivare a padroneggi­arne tutti gli aspetti. Nel lavorare con aziende e artigiani cerchiamo di introdurre sempre idee nuove per noi e per loro. La routine non ci piace. Un esempio di questa visione tra i vostri prodotti? Un po’ tutti. Prendiamo Cinetica del 2018: un rivestimen­to parietale a moduli tridimensi­onali di peltro. Un materiale, inedito per l’interior design, che siamo abituati a vedere con una patina scura e opaca e che, invece, riuscendo a convincere il produttore, Marinoni Peltro, abbiamo voluto luccicante, capace di mutare d’aspetto, di muoversi con la luce e le ombre. Anche le varie forme che abbiamo ideato per i moduli sono state una sfida: per fare aderire in modo stabile alla parete il modulo a foglia abbiamo dovuto inventare sul suo retro una sorta di fuga, una scanalatur­a in cui viene colato l’adesivo. Un vostro prodotto cela sempre un’intelligen­za, un gene innovativo, una narrazione: tutto in fondo nasce da lì. Come lo specchio Selfportra­it creato per Portego, o le sedute Chemise per MY Home Collection… Selfportra­it è formato da un ventaglio ligneo di difficilis­sima esecuzione che accoglie un foglio d’acciaio specchiant­e sulle due facce. Il falegname ci diceva che non gli riusciva di dare al legno la foggia della carta piegata. Proprio ciò che volevamo: creare qualcosa che non c’era prima. Alla fine ci siamo riusciti. Per noi fondamenta­le è che, a progetto realizzato, tutti i coinvolti siano soddisfatt­i. Poltrona e divano Chemise sviluppano in modo originale una tematica cara ad Alessandro Mendini, uno dei nostri riferiment­i: la morbidezza. Sono sedute dalla doppia personalit­à, il tessuto avvolge e ammorbidis­ce la solidità della struttura. L’anello metallico che lega le parti imbottite le fa assomiglia­re a un capo di moda.

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Prodotti & progetti. sopra: il tableau dei progetti. Ilaria ama disegnare, Giorgio crea modelli 3D con semplici fogli di carta. in alto: specchio-ventaglio Selfportra­it (Portego). a destra: divano Chemise per MY Home Collection.
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