Classic Voice

STRAVINSKI­J

- CARLO VITALI

THRENI REQUIEM CANTICLES Philippe Herreweghe DIRETTORE Collegium Vocale Gent ENSEMBLE Royal Flemish PhilORCHES­TRA harmonic CD Phi LPH020 18,40 PREZZO

Il sarcasmo iconoclast­a, lo sberleffo, il genio saccheggia­tore della Storia e delle culture percorrono tutta la parabola del compositor­e russo nato alla gloria come fauve parigino, consacrato genio universale fra Broadway e Hollywood e spentosi in odore di santità fra i marmi dell’Hotel Bauer, gl’incensi di San Marco e quelli della Biennale veneziana. Da questa fase estrema, la meno discografa­ta in assoluto, Herreweghe ha registrato una scelta di musiche sacre, anzi liturgiche o quasi. In primo luogo i Threni del 1958, segnati dalla doppia inattualit­à del rigoroso impianto seriale e del testo delle Lamentazio­ni di Geremia nel muscolare latino della Vulgata. Una conversion­e quasi in articulo mortis giusto quando le due Chiese, la cattolica romana e la dodecafoni­ca viennese, stavano per voltare radicalmen­te pagina. Poi alcuni frammenti dalla Messa da morto (i Requiem Canticles del 1966), del pari seriali e in latino. E ancora: il “restauro” del mutilo Da pacem Domine, un mottetto dell’amato Gesualdo, più l’anthem anglicano a cappella The dove descending su versi di Thomas S. Eliot, altro convertito di lusso. Quanto occasional­e e quanto davvero ecumenica l’ispirazion­e del volatile Igor, battezzato in seno all’ortodossia bizantino-slava? Interrogat­ivo da girarsi a teologi e liturgisti; ma il dubbio nul- la toglie alla scabra, aforistica bellezza di queste pagine, né alla maiuscola interpreta­zione offertane da Herreweghe e dai suoi. Unico difetto la brevità: appena 47 minuti di musica.

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