BEETHOVEN
QUARTETTO PER ARCHI OP. 18 N. 5 E OP. 130 Quartetto di Cremona ENSEMBLE Audite 92.685 CD 18 PREZZO
Ègiunto alla sesta tappa il viaggio intrapreso dal Quartetto di Cremona attraverso l’universo dei Quartetti di Beethoven, impresa estrema se non sostenuta da quella consapevolezza che i nostri interpreti hanno mostrato di possedere attraverso il lungo e variegato tirocinio che li ha confortati nell’alto confronto con l’integrale. Consapevolezza che si è tradotta in una sempre più mirata adesione alle ragioni più sotterranee dell’ardua scrittura, il gioco sensibile delle dinamiche, la pregnanza degli “sforzati”, il dilemma dei silenzi, le irruzioni impetuose, le impalpabili, toccanti “interferenze del cuore”. Ne è avvincente testimonianza l’interpretazione del Quartetto op. 130 la cui mobilità emozionale ha trovato una ricreazione di rara penetrazione, nel modo con cui l’alternarsi delle movenze è risultato organica-
mente partecipe di una superiore unità; quei salti d’umore che trapassano dall’Adagio ma non troppo all’Allegro, la fugacità del Presto, la giusta percezione di quel “Poco scherzoso” segnato da Beethoven per il terzo movimento, contrappesato dalla pulsante “Danza tedesca” come a preparare per contrasto il sublime raccoglimento della Cavatina, delibata dai nostri interpreti con la giusta emozione, fino al momento singhiozzante, un’angoscia, beklemmt scrive Beethoven, quasi intrattenibile fino alla pacificazione e alla liberazione dei quel Finale che il musicista aveva sostituito alla progettata “Grande fuga”, troppo difficile forse, per gli esecutori e per il pubblico: sono i segnali dell’approfondimento con cui i nostri interpreti hanno proseguito il loro viaggio, nel modo di cogliere il senso dell’immenso trapasso tra l’affabile trasparenza del giovanile Quartetto in la maggiore, offerto con leggera freschezza, e le estreme riflessioni del musicista.