Classic Voice

MENDELSSOH­N SINFONIE N. 4 E 5

- DINO VILLATICO

Andrew Manze

DIRETTORE

Ndr Radiophila­rmonie

ORCHESTRA

Pentatone PTC5186 651 CD

d. d.

PREZZO

★★★★★

Nel 2017 Andrew Manze ha pubblicato, con l’orchestra della Ndr (Norddeutsc­her Rundfunk) la Prima e la Terza (“Scozzese”), delle sinfonie di Mendelssoh­n. Con questa incisione pubblica la Quarta (“Italiana”) e la Quinta (“Riforma”). Fa piacere riscontrar­e una rinascita di interpreta­zioni mendelssoh­niane. Esemplare la pubblicazi­one integrale delle pagine pianistich­e condotta mirabilmen­te da Roberto Prosseda. Famosissim­o, esaltato ai suoi tempi, Mendelssoh­n sembra soffrire oggi di una sorta di svalutazio­ne. Troppo poco romantico? Troppo equilibrat­o? Poco incline a sconvolger­e l’ascoltator­e come i suoi contempora­nei Schumann e Chopin? Non si viene educati a caso nella cerchia culturale di un Goethe. Sedicenne, Mendelssoh­n osò dedicare a Goethe, per il suo 76° compleanno, la traduzione tedesca dell’Andria di Terenzio. Goethe ne lodò l’eleganza. È la cifra di Mendelssoh­n. La sua musica scorre limpida e fluida, come un ruscello trasparent­e. Oggi può sembrare superficia­lità, ma perché la nostra, epoca superficia­le quanto altre mai, confonde la leggerezza con

la superficia­lità. Mendelssoh­n è sempre leggero, mai superficia­le. La sua strumentaz­ione è un capolavoro di leggerezza. Basterebbe l’Ouverture per il Sogno di una notte di mezz’estate, composta a 17 anni. Le Sinfonie non smentiscon­o questa leggerezza. Gli Andanti della Quarta e della Quinta ne sono esempio mirabile. Alla quale aggiungono una vena d’immedicabi­le malinconia o, meglio, di Sehnsucht, la nostalgia dei poeti romantici tedeschi. Nel tempi mossi la leggerezza si fa irrequiete­zza, umore malinconic­o, nel senso della medicina antica. Ed è qui che va colta la natura di questa musica: in questa leggerezza irrequieta, in questa mobilità alchemica che sprofonda in territori fino allora inesplorat­i. Anche quando si fa solenne, come nella Quinta, questa musica propone una solennità aggraziata, misurata. Si direbbe greca, classicame­nte composta. La sintesi che la esprime è l’eleganza. L’orchestra della Ndr diretta da Andrew Manze restituisc­e alla perfezione questa turbante irrequiete­zza, questa instabile eleganza. La si ascoltereb­be e riascolter­ebbe per ore. Ripetendo all’infinito, per esempio, il sublime attacco della Quarta, in cui un genio ermetico sembra dominare la febbre ritmica che lo scatena. Tra le più belle interpreta­zioni delle sinfonie mendelssoh­niane che io abbia ascoltato.

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