Conde Nast Traveller (Italy)

I SUOLE ASSIMILARL­I

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SFORSE È UNA BANALITÀ DIRE che il loro nome deriva dal latino butorus, pungolator­e di buoi. Infatti allevano e governano mandrie di bovini conducendo­le al pascolo attraverso sentieri impervi, tra paludi, macchie e boscaglie. Domano puledri in fattoria, vanno a cavallo usando per sella la scafarda detta Del Frate, dal nome del colonnello di cavalleria che la inventò, e indossano un abbigliame­nto divenuto un must della moda country (o Capalbio Style): calzoni di fustagno, cappellacc­io nero, mantellina di tela grezza (il pastrano, una sorta di spolverino), un gilet sopra la camicia e sotto una giacca di gabardina con la cerniera, ai piedi stivali con gli speroni, ma senza punta né rotella. Niente armi però, solo la doppietta quando si tratta di andare a caccia e un bastone chiamato “mazzarella”, un uncino per pungolare gli animali durante le operazioni di transumanz­a. I butteri sono il simbolo stesso della Maremma, area paludosa un tempo mortifera, che nella prima metà dell’800 con le loro braccia e sudore contribuir­ono a bonificare, sotto la guida del granduca di Toscana, Leopoldo II e dell’ingegnere Alessandro Manetti (i lavori furono completati nel ’900 durante il fascismo sotto la supervisio­ne di Arrigo Serpieri, teorico della bonifica integrale), e che oggi è diventata, almeno in parte, un parco naturale protetto, di cui proprio loro sono i più severi custodi. Era una “Maremma amara e maledetta”, dice una struggente canzone popolare che richiama alla memoria gli anni, ormai lontani, in cui queste campagne acquitrino­se nel cuore dell’antica Etruria erano infestate dai briganti e dalla malaria: “L’uccello che ci va perde la penna. Io c’ho perduto una persona cara. Sempre mi trema ’l cor quando ci vai, perché ho paura che non torni mai” era il canto doloroso delle donne che attendevan­o, spesso invano, i mariti impegnati per settimane fuori casa a crescere vacche e manzi e a combattere la lotta quotidiana per la sopravvive­nza. Perché in Maremma si moriva anche di fatica, fame e miseria. Migliaia e migliaia di ettari recuperati alla coltivazio­ne e agli allevament­i di bestiame, un territorio allora inospitale oggi divenuto un paradiso delle vacanze, meta di turismo internazio­nale e spesso buen retiro scelto dai Vip: dalle colline di Scansano e Castagneto Carducci fino alla laguna di Orbetello, dal promontori­o dell’Argentario fino alla spiaggia di Capalbio e al Lazio etrusco tra sabbia e scogliere, paludi e selve.

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 ??  ?? BUONE ABITUDINI pagina precedente: il volto di un mandriano, scolpito dalla fatica e dal sole. a destra: la siesta. Ancora oggi in Maremma i butteri seguono le antiche e dure regole del loro lavoro. Si inizia prima dell’alba con il raduno delle bestie,...
BUONE ABITUDINI pagina precedente: il volto di un mandriano, scolpito dalla fatica e dal sole. a destra: la siesta. Ancora oggi in Maremma i butteri seguono le antiche e dure regole del loro lavoro. Si inizia prima dell’alba con il raduno delle bestie,...

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