Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Carfagna: «Io e Forza Italia È falso che penalizzi le donne»
La deputata e le elezioni: «Il Pd ha fallito in Campania, De Luca jr non punti sui voti di papà»
Mara Carfagna sarà capolista in Campania di Forza Italia nonostante i suoi rapporti un po’ freddi con parte della dirigenza napoletana. E ad Alessandra Caldoro, che l’accusa di penalizzare le donne, replica: «Ho promesso a Stefano di non raccogliere provocazioni».
Io anti-Renzi? Non ci si candida mai contro qualcuno, ma per qualcosa. Renzi sceglie di candidarsi qui soltanto per commissariare il partito campano
I parenti in lista Un cognome noto non è un vantaggio, ma non deve rappresentare neanche un freno Il mio compagno non sarà candidato
Ètra i pochi in Forza Italia a non percepire sul collo il fiato minaccioso della possibile esclusione dalla candidatura. Mara Carfagna sarà capolista in Campania, pur avendo — nell’ultimo periodo — raffreddato i suoi rapporti con Martusciello, Caldoro e buona parte dei dirigenti napoletani. Anzi, ad Alessandra Caldoro che l’ha accusata di penalizzare le donne, ha laconicamente replicato: «Ho promesso al fratello di non raccogliere le sue provocazioni»,
Mara Carfagna, ritiene che in Campania siano i 5 stelle gli avversari da battere o i democrat?
«Gli avversari sono il cattivo governo e l’inefficienza. Ecco perché sono nostri avversari il Movimento 5 stelle come il Pd. Luigi Di Maio e i suoi trasformerebbero l’Italia in una grande Roma, sommersa dai rifiuti, dove non si riesce a curare neanche un albero di Natale. I democratici, invece, hanno chiaramente fallito la prova del governo».
Potrebbe essere lei la candidata anti Renzi?
«Non ci si candida mai contro qualcuno, ma per qualcosa. Noi del centrodestra lo facciamo per il nostro progetto. Renzi ha bisogno di commissariare il suo partito, dilaniato dalle liti interne ed indebolito dalla scissione, al punto da non avere un progetto politico credibile per Napoli e per la Campania».
In Campania Renzi punterà sull’effetto traino del salernitano De Luca?
«Il segretario è in piena crisi di consenso e intende approfittare della capacità di De Luca di raccogliere voti: tra offerte di fritture di pesce e gestione dell’apparato ex comunista. Non si può fare il rottamatore con i voti di uno che era un quadro del Pci nel 1975».
E secondo lei nella scelta degli elettori conterà anche il giudizio sul governo De Luca?
«Il governo De Luca è un piccolo pezzo di questa stagione politica che ci consegna record tutti negativi. Qui i dem hanno fallito sulla sanità, hanno aumentato le tariffe del trasporto pubblico locale senza migliorare la qualità dei servizi, hanno fallito sulle ecoballe, sulle quali il governatore ha deluso anche il segretario Pd. De Luca, come Renzi, ha tradito le promesse e gli elettori oggi vogliono voltare pagina».
In quali collegi sarà can-
didata?
«Io sono orgogliosamente campana e ho sempre voluto mantenere un filo diretto con la mia gente. Mi sono candidata consigliere regionale e oggi sono consigliere comunale a Napoli. Non mi sono mai tirata indietro quando c’era da chiedere le preferenze. L’ho fatto con generosità e anche assumendomi dei rischi. Tuttavia, ora è possibile candidarsi in un solo collegio maggioritario. Se poi il partito e la coalizione considereranno utile un mio impegno su più collegi plurinominali, allora valuterò le condizioni».
Le donne saranno penalizzate?
«È una polemica priva di senso, sollevata da persone che, evidentemente, non si sono prese la briga di informarsi sul sistema elettorale e accecate chissà da quali altri sentimenti. Io, candidandomi in più collegi, favorirei gli uomini? Allora Renzi che fa lo stesso favorisce le donne? Il sistema elettorale obbliga ciascun sesso a non essere rappresentato in meno del 40% dei posti nei collegi ed impone l’alternanza nei listini. Ecco perché hanno già annunciato di volersi candidare in tutti i collegi consentiti dalla legge Laura Boldrini, Giorgia Meloni, alcuni ministri donna del Pd, forse Maria Elena Boschi, pur senza che nessuno giudicasse questa scelta penalizzante per le donne. Il mio sistema di voto preferito resta la doppia preferenza di genere, che oggi viene utilizzato per le Amministrative, introdotto grazie ad una legge che porta il mio nome e che ha aumentato la presenza delle donne».
Lei è rimasta a condurre l’opposizione contro de Magistris in consiglio comunale. Si è mai sentita sola in questa battaglia dopo le polemiche dei suoi supporters che hanno lamentato l’eccessivo impegno su Napoli a danno del partito salernitano?
«Forza Italia è una grande squadra, al di là di quello che si dice. A Napoli ho certamente potuto contare sul supporto del coordinamento cittadino e dei miei colleghi consiglieri comunali Salvatore
Guangi e Stanislao Lanzotti».
Cosa pensa delle staffette di candidatura in famiglia, con i figli che prendono il posto dei genitori o con i consorti in campo, dalla Carloni alla signora Mastella?
«Sono contraria alle generalizzazioni e questa lo è. Sono casi molto diversi tra loro che andrebbero analizzati singolarmente. Un cognome “importante” non dovrebbe costituire un vantaggio, ma, al contrario, nemmeno può rappresentare un freno».
Vale lo stesso per Piero De Luca?
«Vedremo le liste, perché le persone serie non commentano le indiscrezioni. Io non ho nessuna preclusione nei confronti di nessuno. Spero che Piero De Luca voglia andare a cercarsi i suoi voti piuttosto che vivere di rendita con quelli del padre».
Carfagna, è vero che sarà candidato anche il suo compagno?
«È una bufala, una ipotesi che non sta né in cielo, né in terra».