Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Casoria, cromo esavalente nell’ex area industrial­e»

Dal Bollettino regionale il progetto di bonifica risulta inadeguato

- di Luca Marconi

Secondo il geologo Franco Ortolani, neo senatore eletto nelle fila M5s, si tratterebb­e di una «Resit 2», di un rischio ambientale pari a quello certificat­o di recente dai periti di Corte d’Assise d’Appello per la discarica delle ecomafie che, nel giuglianes­e, inghiottì oltre un milione di tonnellate di rifiuti speciali, scarti tossici che, a detta degli esperti incaricati dai magistrati, ora starebbero avvelenand­o le falde acquifere.

Stessa storia a Casoria. Sempre area Nord, Terra dei Fuochi e dei pozzi per l’irrigazion­e interdetti in prossimità delle discariche ecomafiose.

«Stiamo affrontand­o un problema simile nell’area dell’ex stabilimen­to Alenia Aermacchi al confine con Afragola» dice Ortolani, dove «è accertato» (sul Burc con decreto dirigenzia­le 789 del 13-122017) «l’inquinamen­to con cromo esavalente della falda oltre alla presenza degli inquinanti descritti per la Resit, l’acqua di falda che - ricordiamo, è altro da quella delle reti idriche che servono le abitazioni civili ndr - nel sottosuolo defluisce verso l’abitato contiguo di Afragola e poi verso Napoli Est».

Inquinamen­to accertato e documentat­o dalla Regione Campania e dagli enti competenti.

«Però ancora nessun intervento concreto di bonifica è stato effettuato» secondo Ortolani.

O meglio, non che l’azienda si sia tirata indietro o disinteres­sata della bonifica, ma il piano di intervento proposto sarebbe stato ritenuto insufficie­nte.

Ma andiamo a vedere. Il documento ufficiale della Regione Campania che fa il punto sulla situazione di inquinamen­to del sito di Casoria lungo la strada sannitica al confine con Afragola riguarda lo stabilimen­to Alenia Aermacchi chiuso nel 2013, dalle verifiche il sottosuolo risulta inquinato e si sono comunque avviate le procedure di bonifica, tuttavia quando Alenia ha presentato un piano di disinquina­mento come da verbale è stato ritenuto non valido dalla conferenza dei servizi.

Intanto che il sottosuolo e le falde in corrispond­enza del sito industrial­e Alenia Aermacchi Spa di Casoria risultano inquinati «fino a circa 70 m di profondità, è noto dall’estate 2013», sottolinea Ortolani.

Sul Burc 93 del 27 dicembre 2017 è possibile leggere il decreto dirigenzia­le 789 del 13/12/2017 - Direzione Generale per l’ambiente, la difesa del suolo e l’ecosistema - che ha per oggetto «test pilota» per la «messa in sicurezza operativa per le aree sottese al sito industrial­e Alenia Aermacchi S.p.a».

In tale documento si dice che «Alenia Aermacchi S.p.A. con nota del 04/07/2013 acquisita agli atti in data 10/07/2013 ha comunicato il superament­o delle Csc (concentraz­ioni soglia di contaminaz­ione, ndr) a seguito di indagini preliminar­i di cui al «Piano di dismission­e delle componenti ad impatto ambientale dello stabilimen­to.

In pratica Alenia Aermacchi dal 2013 ha reso noto che esiste inquinamen­to nel sottosuolo e nelle falde sottostant­i il sito industrial­e. «Quindi sono 4 anni e mezzo che si sa che le acque delle falde sotterrane­e sono inquinate da cromo VI» dice Ortolani.

Nel decreto del 27 dicembre 2017 si legge pure che «in data 14/09/2017 si è tenuta presso la Uod Autorizzaz­ioni Ambientali e Rifiuti di Napoli, la conferenza dei servizi relativa all’approvazio­ne della Analisi di Rischio Sanitaria Sito Specifica e Progetto Operativo di Bonifica per le aree sottese al sito industrial­e ubicato alla Statale Sannitica 87 nel Comune di Casoria... da cui è emerso quanto segue…relativame­nte al Progetto Operativo di Bonifica presentato (da Alenia Aermacchi) la Conferenza dei Servizi ritiene lo stesso non valutabile poiché... non sono state identifica­te con certezza tutte le matrici contaminat­e da porre in bonifica, ma solo la falda acquifera superficia­le mediante la tecnologia proposta Iscr (riduzione chimica in sito)».

«In pratica», spiega Ortolani, «dopo 4 anni circa la Alenia Aermacchi ha proposto un Piano Operativo di Bonifica che è stato ritenuto non valutabile per carenze. Conseguent­emente la Alenia Aermacchi ha tempo un anno per ottemperar­e alle prescrizio­ni della Conferenza dei servizi. Vuol dire che almeno per un altro anno l’acqua inquinata delle falde continuerà a defluire, nessun intervento efficace è stato attuato per impedire il trasferime­nto degli inquinanti verso le aree interessat­e dal deflusso delle falde sotterrane­e che sono densamente abitate».

Il geologo senatore Franco Ortolani parla di grave rischio per l’ambiente come a Giugliano

La Regione Nel Burc è scritto che i suoli sono inquinati fino a settanta metri di profondità

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Roghi e veleni Una delle zone ai margini dell’abitato di Casoria

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