Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Casoria, cromo esavalente nell’ex area industriale»
Dal Bollettino regionale il progetto di bonifica risulta inadeguato
Secondo il geologo Franco Ortolani, neo senatore eletto nelle fila M5s, si tratterebbe di una «Resit 2», di un rischio ambientale pari a quello certificato di recente dai periti di Corte d’Assise d’Appello per la discarica delle ecomafie che, nel giuglianese, inghiottì oltre un milione di tonnellate di rifiuti speciali, scarti tossici che, a detta degli esperti incaricati dai magistrati, ora starebbero avvelenando le falde acquifere.
Stessa storia a Casoria. Sempre area Nord, Terra dei Fuochi e dei pozzi per l’irrigazione interdetti in prossimità delle discariche ecomafiose.
«Stiamo affrontando un problema simile nell’area dell’ex stabilimento Alenia Aermacchi al confine con Afragola» dice Ortolani, dove «è accertato» (sul Burc con decreto dirigenziale 789 del 13-122017) «l’inquinamento con cromo esavalente della falda oltre alla presenza degli inquinanti descritti per la Resit, l’acqua di falda che - ricordiamo, è altro da quella delle reti idriche che servono le abitazioni civili ndr - nel sottosuolo defluisce verso l’abitato contiguo di Afragola e poi verso Napoli Est».
Inquinamento accertato e documentato dalla Regione Campania e dagli enti competenti.
«Però ancora nessun intervento concreto di bonifica è stato effettuato» secondo Ortolani.
O meglio, non che l’azienda si sia tirata indietro o disinteressata della bonifica, ma il piano di intervento proposto sarebbe stato ritenuto insufficiente.
Ma andiamo a vedere. Il documento ufficiale della Regione Campania che fa il punto sulla situazione di inquinamento del sito di Casoria lungo la strada sannitica al confine con Afragola riguarda lo stabilimento Alenia Aermacchi chiuso nel 2013, dalle verifiche il sottosuolo risulta inquinato e si sono comunque avviate le procedure di bonifica, tuttavia quando Alenia ha presentato un piano di disinquinamento come da verbale è stato ritenuto non valido dalla conferenza dei servizi.
Intanto che il sottosuolo e le falde in corrispondenza del sito industriale Alenia Aermacchi Spa di Casoria risultano inquinati «fino a circa 70 m di profondità, è noto dall’estate 2013», sottolinea Ortolani.
Sul Burc 93 del 27 dicembre 2017 è possibile leggere il decreto dirigenziale 789 del 13/12/2017 - Direzione Generale per l’ambiente, la difesa del suolo e l’ecosistema - che ha per oggetto «test pilota» per la «messa in sicurezza operativa per le aree sottese al sito industriale Alenia Aermacchi S.p.a».
In tale documento si dice che «Alenia Aermacchi S.p.A. con nota del 04/07/2013 acquisita agli atti in data 10/07/2013 ha comunicato il superamento delle Csc (concentrazioni soglia di contaminazione, ndr) a seguito di indagini preliminari di cui al «Piano di dismissione delle componenti ad impatto ambientale dello stabilimento.
In pratica Alenia Aermacchi dal 2013 ha reso noto che esiste inquinamento nel sottosuolo e nelle falde sottostanti il sito industriale. «Quindi sono 4 anni e mezzo che si sa che le acque delle falde sotterranee sono inquinate da cromo VI» dice Ortolani.
Nel decreto del 27 dicembre 2017 si legge pure che «in data 14/09/2017 si è tenuta presso la Uod Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Napoli, la conferenza dei servizi relativa all’approvazione della Analisi di Rischio Sanitaria Sito Specifica e Progetto Operativo di Bonifica per le aree sottese al sito industriale ubicato alla Statale Sannitica 87 nel Comune di Casoria... da cui è emerso quanto segue…relativamente al Progetto Operativo di Bonifica presentato (da Alenia Aermacchi) la Conferenza dei Servizi ritiene lo stesso non valutabile poiché... non sono state identificate con certezza tutte le matrici contaminate da porre in bonifica, ma solo la falda acquifera superficiale mediante la tecnologia proposta Iscr (riduzione chimica in sito)».
«In pratica», spiega Ortolani, «dopo 4 anni circa la Alenia Aermacchi ha proposto un Piano Operativo di Bonifica che è stato ritenuto non valutabile per carenze. Conseguentemente la Alenia Aermacchi ha tempo un anno per ottemperare alle prescrizioni della Conferenza dei servizi. Vuol dire che almeno per un altro anno l’acqua inquinata delle falde continuerà a defluire, nessun intervento efficace è stato attuato per impedire il trasferimento degli inquinanti verso le aree interessate dal deflusso delle falde sotterranee che sono densamente abitate».
Il geologo senatore Franco Ortolani parla di grave rischio per l’ambiente come a Giugliano
La Regione Nel Burc è scritto che i suoli sono inquinati fino a settanta metri di profondità