Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Scusa, mi fai giocare un po’ con te?»
Sono sempre di più i padri che per far lievitare la fantasia chiedono di svagarsi un po’ con i figli I calci a un pallone sono stati sostituiti dalle frenetiche partite alla consolle della play station
Mille attenzioni e pacche sulle spalle. Che giornata! Tra i sorrisi e qualche sfottò per la calvizie incipiente, si celebra quello che un tempo era considerato il capofamiglia. Una festicciola di pochi minuti, l’abbraccio dei figli e il frettoloso saluto. «Tu fai il papà, che sei bravo, intanto noi ci andiamo a divertire». Ed ecco che il ruolo tanto ambito diventa una prigione. Gli imberbi già lo immaginano in poltrona a guardare la tv, o (peggio dei nonni) a leggere il giornale, e invece se lo ritrovano d’improvviso nella stanza della play station. Non dice nulla, si siede e afferra una consolle. E solo quando i pollici cominciano a slanciarsi frenetici sui tasti, la “libertà” è ufficialmente riconquistata.
Perché è bello fare il genitore, ma per contrastare l’effetto zavorra delle responsabilità, c’è solo il gioco che è in grado di far levitare la fantasia. Così anche i padri di famiglia campani reclamano la loro fetta di svaghi apparentemente infantili, che vivono senza più imbarazzi (e qualche eccesso). Nel millennio delle con- sono in tanti coloro che riescono ad allacciare un rapporto con la prole indossando casco, mimetica e imbracciando un’arma automatica. Che goduria sfogarsi nell’incubo urbano riprodotto in Rainbow Six, il videogioco estremo nel quale più am-- più vinci. Ma forse conviene immergersi nelle placide atmosfere mediterranee dell’ambiente digitale di Minecraft, da costruire con blocchi di pixel. Una via di mezzo tra divertimento e arte presentato pure in un workshop didattico alla Reg- gia di Caserta e che molti papà hanno scoperto attraverso i programmi di studio dei più piccoli. Un passatempo creativo che però si sviluppa meglio attraverso la manualità richiesta per montare le nuove costruzioni Lego ispirate ai monumenti famosi, recente-- protagoniste del Brik Live alla Mostra d’Oltremare.
Intrattenimenti che richiedono pazienza, peccato che ai giorni nostri anche i pigri sono irrequieti. Preferiscono armeggiare con le aste dell’arcaico calcio balilla, il soccer da tavolo che piace a vecchi e giovani per la sua caotica semplicità: basta urlare e ruotare all’infinito gli omini rossi e blu. Passatempo che talvolta travalica le pareti di casa e diventa un agguerrito torneo, come quelli organizzati dalla Salerno Calcio Balilla. Anche il modellismo era una passione solitaria. Ma il vecchio aeroplano della seconda guerra mondiale, da montare e sistemare sul comò a prender polvere, non soddisfa più. Ora ci si entusiasma con i piccoli droni che volano alto e scattano foto. O con perfezionate barche a vela in miniatura. L’ultima “regata” regionale si è disputata nel lago di Capo Miseno ed è stata vinta da uno skipper napoletano. Per riuscire ci vuole impegno e talvolta lo stress prende il sopravvento. E dire che era tutto cominciato come un gioco.