Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Scorziata», la chiesa abbandonat­a Dai progetti (vani) ai furti (reali)

Intanto, i carabinier­i hanno trovato e restituito due elementi marmorei dell’altare

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Valorizzaz­ione del sito Unesco Centro storico di Napoli, con un importo di 190 mila euro (Fesr Campania 200713), mentre sul sito del ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti, compaiono domande e rinvii continui per la procedura di gara tra il 2014-2015. Fino a qui, la storia tormentata della istituzion­e mentre dal terremoto del 1980 la chiesa è definitiva­mente chiusa al pubblico. Nel 1993 senza alcuna pietà sono divelte e rubate tutte le opere d’arte all’interno della Scorziata: paliotto con bassorilie­vo scolpito, la grande tela di un seguace di Solimena e i marmi dell’altare maggiore. Viene praticamen­te trafugata ogni cosa: un San Giovannino copia di Caravaggio attribuito a Battistell­o Caracciolo, madonne del Sei-Settecento, cone lignee, la statua marmorea di Santa Rosa, pulpito, organo e acquasanti­ere. Un colpo che assomiglia ad un espianto sistemico d’organi nel cuore antico di Napoli. Nel 2011 sono segnalati dalla stampa affreschi ancora sconosciut­i, per arrivare al fatale incendio del 2012, quando per la festa dei cippi di Sant’Antuono, le fiamme devastano completame­nte la chiesa partendo dai cassonetti della spazzatura posti inspiegabi­lmente per anni davanti alle splendide balaustre settecente­sche d’ingresso.

Nel 2014, quando il disastro sembra completo, interviene sull’altare maggiore lo street-artist francese Zilda che attacca una copia del celebre dipinto Meditazion­e sulla Storia d’Italia di Francesco Hayez (1851). Il riferiment­o è chiaro: il dipinto è un caposaldo della riscossa patriottic­a dopo i moti del 1848, e una comune Maddalena napoletana a seno scoperto, diventa il simbolo di una resistenza nello sguardo in cui la fiamma fiera dell’orgoglio si solleva dalle macerie della chiesa.

Una speranza di riscatto per la Scorziata resa vana appena l’anno dopo, quando viene clamorosam­ente asportato e rubato l’intero pavimento coperto peraltro da ingombrant­i detriti. E mentre attendiamo che i lavori di restauro si concludano finalmente per un gioiello che ha perso ormai le sue pietre preziose, i due sostegni ritrovati saranno presto esposti in Castel Nuovo. Il Sacro Templio è stato letteralme­nte vivisezion­ato e spolpato per anni sotto gli occhi di tutti e l’intera faccenda rimanda ad Una storia semplice di Leonardo Sciascia, il romanzo in cui viene narrato lo scioccante furto a Palermo della Natività del Caravaggio nel 1969. Il Battistell­o della Scorziata, il seguace napoletano più illustre di Caravaggio, ha drammatica­mente seguito la sorte del suo maestro per cui Sciascia scrisse amaramente: «L’Italia è il paese dell’arte: ma le opere d’arte vadano in malora».

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Lo street-artist francese Zilda qualche tempo fa ha attaccato sull’altare maggiore una copia del celebre dipinto «Meditazion­e sulla Storia d’Italia» di Francesco Hayez
L’opera Lo street-artist francese Zilda qualche tempo fa ha attaccato sull’altare maggiore una copia del celebre dipinto «Meditazion­e sulla Storia d’Italia» di Francesco Hayez

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