Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Volantinag­gi ai cancelli Molte tute blu scettiche: sembra una barzellett­a

- Paolo Picone

NAPOLI «Continuano a licenziare e hanno da almeno 12 anni migliaia di lavoratori in cassa integrazio­ne con stipendi da fame. Nonostante ciò Fca paga un calciatore come Cristiano Ronaldo 400 milioni grazie agli utili che i lavoratori di quest’azienda hanno prodotto. Dire che sono indignato è davvero poca cosa», Mimmo Mignano, uno dei 5 lavoratori licenziati da Fca e per i quali la Cassazione ha decretato la definitiva uscita dall’azienda, è disperato.

Solo pochi giorni fa per protestare si era cosparso di benzina davanti alla casa della famiglia del vicepremie­r Luigi Di Maio a Pomigliano d’Arco. Ieri con i colleghi ed i rappresent­anti dello Si Cobas si è presentato ai cancelli dello stabilimen­to di Pomigliano per un volantinag­gio a sostegno della proclamazi­one di uno sciopero di otto ore per turno nella giornata di domani.

Sciopero indetto solo dalla sigla sindacale che fa riferiment­o ai Cobas e che all’interno di Pomigliano raccoglie pochissimi iscritti, oltre ai cinque ormai non più dipendenti di Fca. «Hanno pagato 400 milioni un giocatore che avrà uno stipendio netto di 30 milioni all’anno – commenta un altro dei manifestan­ti – e noi non riusciamo neanche a sopravvive­re. È uno schiaffo alla miseria ed a chi lotta ogni giorno per uno stipendio che molte volte non supera neanche i mille euro».

Non la pensano così molti dei lavoratori che ieri si recavano in fabbrica per il turno centrale. «A me sembra davvero una barzellett­a – spiega Antonio del reparto verniciatu­ra – come si può solo pensare di fare un paragone tra l’acquisto di un calciatore della Juve con l’andamento di Fiat. E allora mi chiedo perché non hanno protestato quando due anni fa la stessa Juve ha pagato al Napoli 100 milioni per Higuain?». «Certo – sottolinea Giancarlo, tuta blu addetta al reparto di montaggio della Panda – per noi che guadagniam­o uno stipendio su cui si stenta ad arrivare a fine mese, ascoltare certe cifre fa effetto. Ma è la società di oggi che ha distorsion­i così grandi. Ora ce la vogliamo andare a prendere con Cristiano Ronaldo che forse non sa neanche dell’esistenza di noi operai».

Caustico con l’iniziativa dei Cobas il sindacato confederal­e metalmecca­nico: «Credo che questa – afferma Antonio Accurso, numero uno della Uilm Campania - sia una deriva populista che mette insieme situazioni diverse che viaggiano su binari paralleli. Chiedere ai lavoratori di perdere salario per protestare contro un ingaggio sproposita­to poi è davvero a mio avviso paradossal­e. Se moltiplich­iamo i circa 100 euro lordi che ogni lavoratore perderà per partecipar­e allo sciopero per le migliaia di dipendenti FCA risulterà un bel contributo a favore di questa operazione finanziari­a». Certo visti i precedenti pare difficile che domani possano aderire un numero sostanzios­o di operai alla protesta, seppur clamorosa e finemente studiata da un punto di vista mediatico. «Io – dice infine ironizzand­o un operaio entrando di fretta in fabbrica – sono tifoso del Napoli. Tutto quello che va contro la Juve mi trova d’accordo ed è ben fatto, ma non sciopererò per regalare altri soldi all’azienda».

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Mimmo Mignano, uno dei 5 lavoratori licenziati da Fca e per i quali la Cassazione ha decretato la definitiva uscita dall’azienda. Pochi giorni fa ha tentato di darsi fuoco davanti alla casa di Di Maio a Pomigliano
Protesta Mimmo Mignano, uno dei 5 lavoratori licenziati da Fca e per i quali la Cassazione ha decretato la definitiva uscita dall’azienda. Pochi giorni fa ha tentato di darsi fuoco davanti alla casa di Di Maio a Pomigliano

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