Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Con il film «Achille Tarallo» Capuano torna alla commedia

Presentato il nuovo film del regista partenopeo dal 25 nelle sale

- Ignazio Senatore

Solo i grandi maestri, con il passare degli anni, possono giocare con la materia cinema e Antonio Capuano, abbandonat­i i temi di denuncia sociale e il taglio realistico dei suoi primi film («Vito e gli altri», «Pianese Nunzio 14 anni a maggio», «Luna rossa», «La guerra di Mario») con «Achille Tarallo» ritorna alla commedia, dopo «Polvere di Napoli» del 1998, e impagina un film surreale, irriverent­e, vivace e divertente.

«Mi hanno raccontato questa storia, dichiara il regista, e ho voluto dirigerla con la mia chimica, il mio tramite, il mio sguardo. Ho voluto giocare con i luoghi comuni relativi alla nostra città e, sposando la commedia, ho puntato chiarament­e sui codici del genere e non poteva mancare il tradimento. Anche se la trama ruota intorno a Biagio Izzo, un’autista dell’Anm che canta nei matrimoni assieme a Tony Tammaro e ha come agente il “burino” Ascanio Celestini, il film, ricco di canzoni, non è un musical. In verità avevo girato delle scene con dei balletti, ma poi le ho tagliate. “Achille Tarallo” è film fatto con vaporosità, anche perché con l’avanzare dell’età, le ossa sono più leggere e tu, regista, diventi un uccello».

Protagonis­ta, nei panni di Achille Tarallo, è uno spumeggian­te Biagio Izzo, che ritorna nel ruolo protagonis­ta dopo «Piacere, Michele Imperatore» di Bruno Memoli (2008). «Quando ho saputo che avrei dovuto recitare con Tony Tammaro e Ascanio Celestini, ho pensato che eravamo assortiti male, perché eravamo tre caratteri con estrazione diversa, ma credo, invece, che questa sia proprio la vera forza del film. Questo film Capuano me lo propose due anni fa, ma rifiutai, perché non sapevo cantare. Poi ho pensato che accanto a Tony me la sarei potuta cavare e infatti è andata proprio così. Ma, forse, la cosa più divertente del film è stato realizzare un sogno che avevo da bambino; guidare un autobus a Napoli. A riguardo, devo fare i compliment­i agli autisti dell’Anm, perché ho potuto con- statare di persona che guidare un autobus nella nostra città è davvero un’impresa con motorini che ti tagliano la strada e le auto che si mettono di traverso».

Gli fa eco Tony Tammaro, impegnato nel ruolo di Cafè e autore delle irresistib­ili canzoni che danno colore e allegria al film: «Io non devo fare la carriera di attore, perché resto un cantante, ma nel recitare e cantare con Biagio e Ascanio, mi sono trovato una favola. Cantare ai matrimoni è sempre stato un po’ il mio mestiere, ma poiché le riprese duravano ore, mentre giravano le scene con centinaia di comparse, per evitare che si annoiasser­o e s’innervosis­sero, le ho intrattenu­te, cantando le mie hit, con l’aiuto di Biagio e da queste improvvisa­zioni sono nate delle situazioni estremamen­te divertenti e mille battute». A completare il cast Monica Assante, nei panni della moglie di Tarallo. Il film, nelle sale dal 25, sarà proiettato in anteprima al Modernissi­mo, il 22 sera, con la presenza del cast.

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Protagonis­ti Cast e regista del film con Luciano Stella

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