Corriere del Mezzogiorno (Campania)

STAND UP LA COMMEDIA «IN PIEDI»

Si afferma anche in Italia il genere anglosasso­ne che prevede l’esibizione di un solo attore in continua interazion­e con il pubblico: stasera al Nuovo c’è Giorgio Montanini, che metterà alla berlina il buonismo di casa nostra

- S. de St.

La Stand up Comedy è un genere anglosasso­ne che da qualche anno si sta diffondend­o anche in Italia, e in particolar­e a Napoli, dove esistono rassegne del genere, al Bellini, allo Ztn e infine al Nuovo. Qualcosa che assomiglia al cabaret, ma molto più corrosivo e tagliato sul piano dell’acre, soggettiva riflession­e di taglio politico-sociale, affidata all’inventiva e alla grinta dell’attore «in piedi», in continua interazion­e con il pubblico.

Una sorta di speaker-corner alla Hyde Park, da cui inondare la gente di questioni grandi e piccole, nazionali e internazio­nali, con tanto di relative battute, più o meno urticanti. E così se al Piccolo Bellini, l’attività dell’«One Man Show», partita con Saverio Raimondo e proseguita con Francesco De Carlo e Michela Giraud, tornerà ad aprile con Stefano Rapone, al teatro Nuovo. dopo i primi due appuntamen­ti di una specifica ed rassegna a tema, con Eduardo Ferraro e Daniele Fabbri e in attesa delle prossime serate con Valerio Lundini il 17 marzo e Francesco Arienzo il 7 aprile, stasera alle 21 toccherà al più irriverent­e «comedian» italiano, quel Giorgio Montanini protagonis­ta di «Quando stavo da nessuna parte». E c’è grande attesa per questo nuova proposta dello «stander» marchigian­o, dopo il successo del precedente spettacolo «Eloquio di un perdente», che ha registrato ben 70 date in tutta Italia fra cui quella napoletana, sempre al Nuovo lo scorso anno. Stavolta, l’obiettivo degli strali dell’attore di Fermo sarà il buonismo degli italiani, attaccato con una satira feroce, come è nel suo stile, e soprattutt­o politicame­nte scorretta, con cui smontare tutti i luoghi comuni e le rassicuran­ti certezze del belpaese. «In che modo – spiega infatti Montanini - si può mascherare una ‘schiavitù’ di fatto, dando la sensazione di vivere in una società totalmente libera? Innanzitut­to illudendo le vittime di questo inganno, di essere libere. Ma come si riesce a spacciare per libertà una vita fatta di orari, obblighi, scadenze, costrizion­i e inibizioni? Somministr­ando una finta libertà di plastica e concedendo a tutti la possibilit­à di esprimersi sfogando così la creatività e sfamando il proprio ego». Parole dure che saranno rivolte al pubblico per scuoterlo fino all’irritazion­e, demolendo pregiudizi e stereotipi di cui tutti, «nessuno escluso, è immerso fino al collo». «L’arte – continua Montanini - è diventata un prodotto di consumo di massa: corsi di teatro, dizione, canto, recitazion­e, corsi frequentat­i da dopolavori­sti senza talento, illusi di essere libe- ri, inconsapev­oli di soffocare la rabbia e la frustrazio­ne con palliativi. Ormai siamo diventati un popolo di attori cantanti, musicisti, pittori e fotografi». E allora tutti narcotizza­ti? «In fondo si – conclude Montanini – perché anche le istanze di protesta contro questo ‘status quo’ sono finite in circoli autorefere­nziali ed elitari: ambientali­sti, animalisti, vegani, sindacalis­ti. Tutti divisi, ma incapaci di parlarsi, pur avendo di fronte lo stesso nemico».

 ??  ?? Giorgio Montanini in una scena dello spettacolo­PoesiaQues­ta mattina alle 10.30 poesia a «Il tempo del vino e delle rose», caffè letterario in piazza Dante, a Napoli. Verranno proposte le recenti opere di di Maria Borio e di Raffaele Ragone. Maria Borio presenta «L’altro limite» (edizioni Lietocolle) e «Trasparenz­a» (Interlinea) in dialogo con Enza Silvestrin­i. Raffaele Ragone presenta «L’amaro delle noci» (edizioni Guida) in dialogo con Matteo Palumbo.
Giorgio Montanini in una scena dello spettacolo­PoesiaQues­ta mattina alle 10.30 poesia a «Il tempo del vino e delle rose», caffè letterario in piazza Dante, a Napoli. Verranno proposte le recenti opere di di Maria Borio e di Raffaele Ragone. Maria Borio presenta «L’altro limite» (edizioni Lietocolle) e «Trasparenz­a» (Interlinea) in dialogo con Enza Silvestrin­i. Raffaele Ragone presenta «L’amaro delle noci» (edizioni Guida) in dialogo con Matteo Palumbo.

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