Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’arte «sulla pelle»: a Solofra una fondazione per creare un ponte tra concia, cultura e musica
L’arte «sulla pelle». Ovvero come trasformare una tradizione imprenditoriale familiare legata alla concia in un’occasione di rilancio culturale di un territorio percepito solo per l’inquinamento industriale. Dalla chimica all’alchimia delle arti è il percorso di Diodato De Maio, conciaio di terza generazione che ha creato la Fondazione De Chiara-De Maio. Giusto il tempo di organizzare un progetto sulla rotta Solofra-Milano e fermarsi per il lockdown. Domani la neonata organizzazione riprende le attività nel cortile del Palazzo Orsini a Solofra con «A scuola ripartiamo con Arte e Musica» in collaborazione con i Comuni di Avellino, Serino, Montoro, dell’Unione nazionale industria conciaria, Miur, Conservatorio Cimarosa e con il patrocinio morale della Regione Campania.
Intervengono Michele Vignola, Vito Pelosi e Girolamo Giaquinto, sindaci rispettivamente di Solofra, Serino e Montoro, Rosa Grano dirigente del Miur, Luca Cipriano presidente del Cimarosa. Vincenzo De Luca introdurrà uno dei capolavori della collezione della Fondazione, la tela del San Sebastiano e le pie donne di Luca Giordano, trasferita per un giorno a Palazzo Orsini e un documentario con Francesco Paolantoni che sarà tra i protagonisti della serata. Concerto finale dei maestri Pietro Calzolari (violino), Umberto d’Angelo (oboe), Luigi Gagliardi (pianoforte), Sergio de Castris (violoncello).
«La Fondazione è dedicata a mio padre Michele e mia madre Giuseppina De Chiara» dice il presidente. «È un modo per dare seguito al loro impegno solidale per il sociale e l’arte». Obiettivo «divulgare la bellezza attraverso opere filmiche, teatrali, musicali, letterarie, partendo dalla collezione d’arte di famiglia». Un patrimonio rilevante con opere di Luca Giordano, Marco Pino, Antiveduto Gramatica, prestati anche al Museo Filangieri. Di notevole impatto educativo l’operazione legata al ritratto di soldato spagnolo del primo Seicento «con baffi e moschetta» (di ignoto) approdata alla Settimana della Moda di Milano. «Grazie al progetto scuola-lavoro abbiamo collaborato con alcuni studenti che hanno riprodotto il corpetto in pelle del soldato e ne hanno poi firmato l’esposizione», racconta De Maio che ha pronta un’altra iniziativa: «Questi dipinti, insieme con tanti altri, soprattutto del Seicento, saranno al centro di una mostra nella Cappella Pontano e nella Chiesa del Santissimo Salvatore in via Tribunali, a Napoli. Titolo Monne e Madonne. Il corpo e le virtù femminili, con la curatela dello storico dell’arte Vincenzo De Luca.