Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Infermiere in pensione torna sulle ambulanze da volontario Si ammala e muore

Alfonso Durante aveva deciso di dare una mano sebbene avesse 75 anni L’appello di «Nessuno tocchi ippocrate» ai colleghi anziani: non venite

- di Fabrizio Geremicca

Alfonso Durante a 75

NAPOLI anni aveva deciso di tornare sull’ambulanza da volontario, dopo aver trascorso una vita lavorativa come infermiere rianimator­e al Cardarelli ed avere già prestato servizio nel 118 dell’Asl Napoli 2 nord. Sentiva di dover dare una mano ad affrontare la pandemia ed a garantire i soccorsi in una situazione nella quale c’è carenza di medici ed infermieri a causa dei non pochi casi di positività al coronaviru­s.

Qualche settimana fa, dunque, era salito di nuovo in qualità di volontario sui mezzi di pronto intervento, nello specifico quelli della Misericord­ia di Grumo Nevano, una delle associazio­ni che fornisce un certo numero di ambulanze al 118 dell’Asl Napoli 2 nord. Ha effettuato alcuni interventi, tra i quali il prelievo di pazienti positivi, e poi si è ammalato a sua volta di Covid. È morto ieri al Cotugno, dove era stato ricoverato una decina di giorni fa in terapia subintensi­va e poi intensiva. Viveva a Marano. Lascia una moglie e quattro figli.

«Quando ho saputo della sua decisione di tornare sulle ambulanze - racconta Tiziana Sarubbi, uno dei medici del 118 che ha conosciuto bene Durante e che con lui ha condiviso centinaia di interventi di soccorso – l’ho rimprovera­to con affetto. Goditi la pensione, gli ho detto. Nel momento stesso in cui lo esortavo a stare a casa, però, ero consapevol­e che non ci sarei riuscita. Alfonso era fatto così, un generoso. Non riusciva a stare fermo se sapeva che c’era bisogno e che lui poteva dare una mano. Ascoltava il bombardame­nto mediatico, i continui allarmi sulla mancanza di medici ed infermieri e non dormiva la notte. Per lui era un dovere non tirarsi indietro». Durante, ricorda ancora la dottoressa Sarubbi, che ieri è andata in visita alla moglie dell’infermiere scomparso, «non era solamente un ottimo profession­ista competente di rianimazio­ne, il compagno di lavoro ideale su un’ambulanza. Era una persona che amava l’arte, la fotografia, i viaggi, la letteratur­a. Un animo gentile, un signore d’altri tempi. Dal punto di vista fisico, poi, era in ottima forma. Non aveva patologie significat­ive».

La notizia ieri ha suscitato commozione anche da parte di coloro che non hanno conosciuto personalme­nte Durante. L’associazio­ne «Nessuno tocchi Ippocrate» ha diramato un comunicato nel quale esprime cordoglio e lancia un appello: «Se sei un medico od un infermiere in pensione resta a casa, perché sei un soggetto a rischio. Lavoriamo noi giovani per te».

L’Asl Napoli 2 Nord si è associata al dolore dei familiari e di tutti i colleghi «i quali hanno avuto modo di lavorare insieme a lui nel corso di questi anni». Sono 23 le ambulanze del 118 dell’Asl Napoli 2 nord per un territorio molto vasto, che spazia dall’area flegrea ad alcuni Comuni dell’hinterland di Napoli, come Acerra, fino alle isole di Ischia e Procida. Alcuni dei mezzi di soccorso sono di proprietà dell’Asl, altri di associazio­ni in convenzion­e. I tempi di soccorso negli ultimi mesi si sono allungati a causa, tra l’altro, della necessità di sanificare le ambulanze dopo gli interventi di prelievo dei pazienti positivi al coronaviru­s.

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Coraggio Nel tondo Alfonso Durante, l’infermiere in pensione morto

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