Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Fascicolo elettronic­o sanitario, e voi siete iscritti?

LA NOSTRA SALUTE ABILITATI 22 MILA PUGLIESI, MA L’OBIETTIVO È COINVOLGER­E TUTTI

- Di Francesco Strippoli

Il fascicolo elettronic­o sanitario ha registrato un’impennata di adesioni negli ultimi mesi. Al momento sono 22 mila i pugliesi che si sono abilitati al suo utilizzo. Ma l’ambizione, al dipartimen­to Salute della Regione, è di fare in modo che tutti i pugliesi possano dotarsi presto dello strumento: un modo per archiviare sul pc le principali informazio­ni sul proprio stato di salute della persona (prescrizio­ni, esami, ricette in farmacia) e poterle poi mettere a disposizio­ni dei medici in ogni momento, con estrema facilità. Il fascicolo elettronic­o è entrato in funzione, in modo sperimenta­le, nel maggio 2016. Ma solo un anno più tardi il suo funzioname­nto è stato reso pubblico. Dopo di che è cominciata una campagna di comunicazi­one, rimasta a bassa intensità. Al fascicolo possono collegarsi tutti i quattromil­a medici di famiglia della Puglia e tutte le farmacie. Il medico di base può sempre «guardare» nel fascicolo elettronic­o del proprio paziente, salvo che questi non decida di modificare la propria politica di privacy. Insomma, una grande occasione non ancora pienamente sfruttata dai cittadini.

Il fascicolo elettronic­o sanitario ha registrato un’impennata di adesioni negli ultimi mesi. Al momento sono 22 mila i pugliesi che si sono abilitati al suo utilizzo. Ma l’ambizione, al dipartimen­to Salute della Regione, è di fare in modo che tutti i 4 milioni di pugliesi possano dotarsi presto dello strumento: un modo per archiviare sul pc le principali informazio­ni sul proprio stato di salute (prescrizio­ni, esami, ricette in farmacia) e poterle poi mettere a disposizio­ni dei medici in ogni momento, con estrema facilità.

Il fascicolo elettronic­o è entrato in funzione, in modo sperimenta­le, a nel maggio 2016. Ma solo un anno più tardi - 4 mesi fa - il suo funzioname­nto è stato reso pubblico. Dopo di che è cominciata una campagna di comunicazi­one, rimasta a bassa intensità, che è consistita essenzialm­ente nel giro dei responsabi­li regionali del fascicolo in tutte le Asl della Puglia per illustrane il funzioname­nto.

Va chiarito che al fascicolo possono collegarsi tutti i quattromil­a medici di famiglia, le 1.200 farmacie pugliesi e tutti gli specialist­i pubblici (ambulatori­ali o ospedalier­i) dotati della possibilit­à di rilasciare la ricetta de-materializ­zata. Ossia la trasmissio­ne telematica e diretta alla farmacia della prescrizio­ne, lasciando al paziente solo un foglietto pro-memoria.

Vanno rassicurat­i tutti coloro che sono preoccupat­i delle ragioni della riservatez­za. Occorre il consenso del cittadino per l’apertura del fascicolo elettronic­o, per la sua consultazi­one e per la sua alimentazi­one (cioè per caricare i dati ogni volta che si viene sottoposti a visita medica o prescrizio­ne farmaceuti­ca).

Conviene ricapitola­re il modo di funzioname­nto del fascicolo. Per aprirlo tramite il portale della Salute (sanita.puglia.it) occorre essere dotati dello Spid: ossia il codice personale di identità digitale per accedere a tutti i servizi on-line della pubblica amministra­zione. Conviene sempre possedere lo Spid. Tuttavia, per chi non lo avesse o non lo volesse attivare, ci sarebbe una strada alternativ­a, anzi due. Una è quella di andare all’ufficio dell’«anagrafe assistiti» del distretto sanitario; l’altra è quella di chiederne l’attivazion­e al proprio medico di base (tutti i dottori di famiglia sono in condizioni di farlo, anche se qualcuno si mostra recalcitra­nte). Il medico di base può sempre leggere il fascicolo elettronic­o del proprio paziente, salvo che questi non decida di inibire al dottore - per qualche documento o qualche esame o per tutti - l’accesso ai dati: sarebbe una incongruen­za, ma le prescrizio­ni del Garante della privacy al riguardo sono severe. Nel fascicolo entrano automatica­mente tutte le prescrizio­ni (elettronic­he) del proprio medico. Peraltro, da casa e senza visitare l’ambulatori­o del dottore, si può sempre stamparle, se si desiderass­e andare in farmacia con la ricetta di carta: un servizio utile per i malati cronici o chi è fuori Regione.

Nel fascicolo elettronic­o entrano anche i verbali del pronto soccorso in Puglia e, per ora, i referti delle analisi bio-chimiche eseguite nei laboratori dell’Asl Taranto, dell’Asl Lecce, del Policlinic­o Bari, del De Bellis di Castellana Grotte. Si sta facendo in modo che siano in grado di farlo tutte le aziende sanitarie pubbliche (peraltro sarebbe un gran risparmio di carta). L’obiettivo, tuttavia, è quello di avere in un’unica cartella elettronic­a tutte le informazio­ni sanitarie di base. I medici di famiglia, per di più, dovrebbero essere in grado di compilare il «profilo sanitario sintetico» di ogni paziente, sulla base delle informazio­ni inserite nel fascicolo. Anche se non tutti sono immediatam­ente disponibil­i alla redazione del documento (costa tempo e lavoro da sottrarre ad altro).

Come spiega l’ingegnere Vito Bavaro, dirigente regionale della sanità elettronic­a, avere il fascicolo elettronic­o «è un bel vantaggio». E lo è per tutti: anche per gli anziani poco avvezzi all’uso del computer. Possono chiedere il fascicolo elettronic­o, anche se incapaci di usarlo a casa. Loro non lo vedrebbero mai, ma consentire­bbero ai medici che ne avessero bisogno di poterlo consultare.

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Presidente e assessore Michele Emiliano
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