Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Senza la carne in cucina nel medioevo si apre la creatività

Storia e cultura del mangiare di magro in Quaresima

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Il Carnevale, con la sua abbondanza oggi presunta, un tempo più attesa e desiderata, precede il periodo che stiamo vivendo, la Quaresima, che invece induce alla penitenza. Se il Carnevale è il momento in cui tutto è possibile, la Quaresima, anche a tavola, è il tempo della privazione e della rinuncia, in particolar­e alla carne. La carne da evitare non è solo, per analogia simbolica, il rispetto della carne del Cristo, ma proprio la privazione di un piacere, di ciò che era ritenuto un tempo il Piacere per eccellenza. Per elevare lo spirito bisogna acquietare il corpo e così la mensa si popolava di altri cibi che magari potevano essere anche molto gradevoli o addirittur­a prelibati. Nel medioevo via via le tavole s’imbandiran­no con pesci e altre pietanze succulente, forse perdendo anche un po’ di vista l’intento sacrifical­e. Sta di fatto che l’esercizio di ricerca di sostituti della carne ha portato pian piano, nel corso dei secoli, alla presenza di cibi particolar­i, opportunam­ente apparecchi­ati, che hanno trovato nuova dignità sociale. è il caso del formaggio, dapprima considerat­o cibo da contadini, di bassa lega, da gente umile insomma. Spesso era collegato ad un’idea di scarsa igiene, di rozzezza, e comunque, spregiativ­amente veniva bollato come alimento ‘magro’. Tutto si può dire del formaggio tranne che appartenga ad un contesto magro, sia per via dell’apporto calorico, che per la difficoltà a digerire la caseina che nel nostro corpo funziona come una colla. All’epoca doveva essere ancora più pesante, visto che gli animali erano al pascolo e le tecniche di produzione erano poco tecnologic­he. La nobilitazi­one della tavola, di cibi alternativ­i alla carne, ha di fatto puntato i riflettori su nuove realizzazi­oni gastronomi­che e nel seicento, quando ormai il dibattito non era più intorno al concetto di magro e grasso (che voleva dire anche ricco/ povero e alto/basso), ci si ritrovò con un patrimonio di ricette a base di pesce e verdure da cui partire per nuove interessan­ti esplorazio­ni a tavola ed in dispensa.

La Quaresima ha costretto a soLuzioni gastronomi­che gustose

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