Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Tc del massiccio facciale
L’innovazione tecnologica in equilibrio tra l’esigenza di immagini sempre più nitide e la tutela della salute dei pazienti Indicazioni per l’uso anche in altri campi della diagnostica per immagini. Un valido supporto, se usato da radiologi esperti, per od
innovazione tecnologica nel campo della diagnostica per immagini procede in equilibrio tra l’esigenza di rendere le immagini sempre più nitide e quella di tutelare la salute dei pazienti. «Le moderne apparecchiature TC spirali permettono una accurata valutazione di tutti i distretti corporei» dice il dottor Marcello Bellacicca (nella foto), direttore sanitario del centro di radiologia ed ecografia Aemmegi Srl, a Valenzano. «Ormai le immagini che noi acquisiamo non sono più bidimensionali - spiega l’esperto radiologo - ma parliamo di acquisizioni volumetriche». Unico neo delle moderne apparecchiature Tc è l’alto livello di radiazioni a cui si espone il paziente. «L’alternativa - riprende il dottor Bellacicca - è la ConeBeamTc, una metodica Tc non spirale che si basa sulla acquisizione delle immagini con raggio conico, il cui vantaggio è la notevole riduzione delle radiazioni, ma con due difetti: il volume da acquisire - spiega lo specialista - non può superare i 20-30 centimetri di diametro e la valutazione della densitometria dei tessuti non è precisa come quella della Tc spirale standard». La qualità di visualizzazione delle strutture ossee, invece, è ottima e il potere di risoluzione arriva, per gli apparecchi migliori, fino a circa 0,1 mm (risoluzione sicuramente migliore rispetto alla Tc spirale tradizionale), che fa di questa metodica uno strumento utile per studiare piccoli e medi segmenti corporei, come il massiccio facciale e le piccole e medie articolazioni. «Più che utile, direi necessaria - precisa il dottor Bellacicca - perché permette una visualizzazione ottimale, determinando una irradiazione del paziente molto minore, rispetto al Tc spirale standard». Lo studio del massiccio facciale permette di valutare accuratamente la matrice ossea e si possono eseguire tutte le elaborazioni grafiche come il Mip, il Volume Rendering, la 3DEndoscopy e il Dentascan. «Quindi, la Cbtc sarà estremamente utile allo specialista odontoiatra - dice il dottor Bellacicca - per studiare le arcate dentarie quando, per esempio, deve installare impianti, localizzare denti inclusi ectopici o sovrannumerari, per visualizzare cisti o per monitorare il decorso del canale del nervo mandibolare».
Oggi, infatti, l’implantologia è diventata molto sofisticata sia sul piano estetico sia su quello funzionale, ma capita spesso, per esempio, che l’ osso della mandibola e del mascellare superiore si presenta atrofico per lunghe situazioni di edentulia o situazioni patologiche varie. Ecco che in quel caso la programmazione della terapia implantare non può fare a meno di un accurato studio con Cbtc. Inoltre, la estrema precisione della Cbtc permette di rea- lizzare modelli 3D per pianificare su monitor tutte le terapie chirurgiche con metodica di implantologia computer assistita. Tali metodiche permettono di applicare le terapie implantari anche in casi estremamente difficili, ottenendo risultati veramente brillanti. «Tuttavia - precisa il dottor Bellacicca la Cbtc non è estremamente utile solo in ambito odontoiatrico. Lo specialista Orl - prosegue l’esperto radiologo - può infatti ottenere una perfetta visualizzazione delle cavità paranasali, delle fosse nasali (perfetta visualizzazione 3D con studio dei turbinati, dell’etmoide, valutazione della pervietà delle fosse) e dell’orecchio medio e interno (valutazione e follow up delle otiti), ma anche delle alte vie respiratorie».
Tutte le patologie dei seni paranasali e delle fosse nasali, una buona parte delle patologie dell’orecchio medio e interno, quindi, possono essere correttamente visualizzate dalla Cbtc, aiutando lo specialista a formulare la diagnosi e nel follow up dell’evoluzione della malattia. «Non dimentichiamo lo studio della morfologia delle alte vie respiratorie - dice il dottor Bellacicca - che è molto utile nel caso di ostruzioni croniche delle alte vie respiratorie sia negli adulti, sia nei bambini (ipertrofie del tessuto adenoideo), con il vantaggio di determinare una esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Altro settore dove la Cbtc è estremamente utile è la chirurgia maxillo-facciale, grazie alla sua ottima qualità dell’immagine e alla estrema riduzione della dosimetria al paziente. Si possono, infatti, eseguire accurati controlli in caso di traumi fratturativi che necessitano di multipli controlli Tc (ormai Cbtc). Oggi esistono due tipi di apparecchi: quelli a campo piccolo e quelli a largo campo. I primi sono spesso apparecchi multifunzione, che possono fare sia la classica ortopantomografia, sia l’esame Cbtc con campo ridotto e sono pensati soprattutto per l’uso nello studio odontoiatrico, permettendo allo specialista di avvalersi della diagnostica radiologica più evoluta nello svolgimento del proprio lavoro. «Ovviamente - commenta il dottor Bellacicca - visualizzano piccoli volumi e sono utili per uno studio mirato. I secondi sono apparecchi dedicati esclusivamente alla Cbtc e hanno un campo di visualizzazione che permette una visione panoramica di tutto il massiccio facciale. Sono più comlessi e, per questo, utilizzati di solito dai radiologi. Infine, l’esame può essere stampato su pellicola o (meglio), può essere fornito su Cd con appositi programmi di visualizzazione 2D e 3D o, meglio ancora, trasmesso via internet. «La Cbtc - conclude il dottor Bellacicca - è ormai una metodica consolidata, affidabile, estremamente precisa e, se utilizzata da radiologi esperti, offre agli specialisti odontoiatri, otorini e maxillo-facciali, un reale aiuto nello svolgimento del proprio lavoro».
«Ormai le scansioni non sono più bidimensionali, perché parliamo di acquisizioni volumetriche»
Oggi l’implantologia dentale è molto sofisticata, sul piano funzionale ed estetico, ma non esente da complicazioni