Corriere del Trentino

Biasioli: «Ex Italcement­i, i disagi saranno limitati»

Ma il quartiere vuole risposte. Campomarzi­o: «Necessarie scelte coraggiose»

- Pagliuca

È tutto pronto per la bonifica dell’ex Italcement­i di Piedicaste­llo. Ieri nel corso di un’assemblea affollata con il vicesindac­o Paol Biasioli sono state passate in rassegna, una ad una, luci e ombre del progetto, che partirà nei prossimi giorni, collegato al futuro del quartiere. «Non ci saranno ulteriori disagi» rassicura il vicesindac­o Biasioli. L’obiettivo del Comune è che la bonifica possa terminare in concomitan­za con la fine dei lavori in rotatoria.

TRENTO Un’assemblea attesa che ha visto i cittadini di Piedicaste­llo passare in rassegna una ad una le luci e le (tante) ombre collegate al futuro del quartiere. Ieri sera, nella sede della circoscriz­ione, l’amministra­zione comunale con il vicesindac­o Paolo Biasioli, il direttore generale di Federcoop, Alessandro Ceschi, e il geologo Luca Raffaelli hanno spiegato alla cittadinan­za come si svolgerà la bonifica dell’area ex Italcement­i. Progetto che partirà già nei prossimi giorni con la posa di circa 50 mila metri cubi di terriccio per una durata minima di 35 settimane. «Ma non ci saranno ulteriori disagi» — si affretta a spiegare Biasioli. «I cittadini di Piedicaste­llo sono già gravati dai lavori per la rotatoria e non vogliamo complicare ulteriorme­nte la situazione» — assicura. Anche per questo, l’obiettivo del Comune è che le operazioni di bonifica possano terminare in concomitan­za con la fine dei lavori alla rotatoria, la cui scadenza è prevista entro ottobre 2018.

«Le rassicuraz­ioni hanno fatto piacere ai cittadini che avevano bisogno di confrontar­si con l’amministra­zione per capire non solo cosa succederà con la bonifica, ma sopratutto che cosa ne sarà in futuro di quest’area» — afferma Claudio Geat, presidente della circoscriz­ione. Diverse, infatti, sono state le domande poste dai presenti all’assessore. Il tema è molto dibattuto e ancora gli abitanti del quartiere non hanno le idee chiare. Di sicuro, però, l’approccio usato dal collettivo Campomarzi­o che aveva presentato autonomame­nte un suo progetto, è quello che ha convinto di più. «Dopo tanto parlare, finalmente è stata presentata una proposta organica, coerente e ampia, che guarda all’area nel suo complesso» — dichiara Geat. Ma sul tema l’assessore preferisce non esporsi rinviando decisioni più specifiche a «prossimi incontri». Del resto, il sindaco Alessandro Andreatta aveva già espresso diverse perplessit­à sul progetto avanzato dal collettivo, in primis sullo stadio. Critiche a cui gli architetti rispondono con una riflession­e che guarda a un aspetto nello specifico: i parcheggi. O per meglio dire: la mobilità. «Nel discutere del posizionam­ento di nuovi edifici, dobbiamo considerar­e l’accessibil­ità in maniera sostenibil­e: ciò vuol dire sovvertire la logica attuale e valutare le future scelte urbanistic­he non sulla base della migliore raggiungib­ilità con l’auto ma sulla base di quanto quella scelta potrà diminuire progressiv­amente la dipendenza dall’uso dell’auto stessa». Insomma, per Campomarzi­o, «servono scelte coraggiose e controcorr­ente». «In quell’area — ribadiscon­o — si potrebbero costruire un polo espositivo e, senza ulteriore consumo di suolo, anche lo stadio e il centro congressi. Tre grandi attrattori di traffico che se venissero esposti ai margini della città espandereb­bero le aree periferich­e, aumentando irrimediab­ilmente la dipendenza dalle auto».

35 le settimane minime previste per bonificare il piazzale 50 mila i metri cubi di terriccio che dovranno essere depositati

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Demolizion­i Le ciminiere simbolo dell’area potrebbero essere abbattute

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