Upt, ipotesi direzione collegiale per il post Mellarini
Lunedì il Parlamentino del partito. Nel Pd si continua a cercare un sostituto di Gilmozzi
TRENTO Dopo l’opzione quadrumvirato scelta dal Pd, anche nell’Upt potrebbe farsi strada l’ipotesi di una direzione collegiale. La Caporetto elettorale del 4 marzo ha lasciato ferite profonde in via Lunelli, dove lunedì, nel tardo pomeriggio, dovrebbe riunirsi il Parlamentino del partito. Una seduta che si annuncia molto complessa e, probabilmente, non risolutiva del caos seguito alle dimissioni del segretario Tiziano Mellarini. In parallelo, pare definitivamente tramontata l’ipotesi di una gestione monocratica transitoria, affidata a Italo Gilmozzi. Un esito figlio non solo delle ritrosie del diretto interessato. Dai sondaggi interni, la sua figura non sarebbe stata reputata come unificante dalle componenti più critiche, che lo considerano legato a doppio filo alla gestione Mellarini. Al centro del dibattito, appunto, potrebbe finire un’ipotesi di direzione collegiale di transizione. Il soggetto plurale dovrebbe sciogliere, dunque, non solo la matassa degli organigrammi, ma definire la fisionomia dell’Upt, valutando l’attualità o meno del documento «Verso il nuovo partito», su cui maturò, di fatto, la rottura con Donatella Conzatti, ora al Senato con Forza Italia dopo aver sconfitto proprio Mellarini all’uninominale di Rovereto. Nessuno metterebbe in dubbio la collocazione nel centrosinistra autonomista. Prioritario per molti, valorizzare ’Upt come elemento di raccordo con i civici, per un allargamento della coalizione. Un posizionamento che andrebbe ad accentuare l’anima popolare, con più autonomia rispetto al Pd. Nemmeno in casa dem, comunque, la navigazione è agevole, dopo l’addio di Italo Gilmozzi. Il quadrumvirato formato da Donata Borgonovo Re, Alessio Manica, Alessandro Olivi, Giorgio Tonini, pur rappresentativo di tutte le sensibilità, pare faticare non poco a trovare una sintesi, in una fase resa ancor più delicata dall’imminenza delle elezioni provinciali, con il centrodestra col vento in poppa.