Corriere del Trentino

Bimbo Chernobyl dopo 21 anni viene adottato

- Roat

È stato un grande gesto quello di una coppia di Condino che ha deciso di adottare un ex bimbo di Chernobyl, ora diventato un uomo. Ha trentadue anni, spostato con figli, ora Andrea è figlio dei due coniugi trentini.

TRENTO Era il 26 aprile 1986. Nel cuore della notte, all’una e ventitrè minuti, si scatenò l’inferno. Quella data è impossibil­e da dimenticar­e perché segnò il più grande disastro nucleare del mondo: Chernobyl.

Allora Andrea (il nome è di fantasia per tutelare la privacy) non c’era ancora, è nato l’anno dopo, ma la sua storia, tutta la sua vita è stata segnata dalla terribile esplosione, dagli effetti che per anni hanno messo a dura prova la popolazion­e bielorussa.

Gli occhi innocenti, il volto incuriosit­o e po’ intimorito, aveva solo undici anni quando ha visto per la prima volta il Trentino. Era arrivato grazie all’associazio­ne onlus «Aiutiamoli a vivere» di Condino, che organizzav­a delle estati intere dedicate ai bimbi di Chernobyl. Un mese in montagna, in valle del Chiese, i giochi nei boschi, l’aria fresca, e una nuova famiglia che lo ha ospitato estate dopo estate. Allora non poteva immaginare che quei due coniugi, gentili e premurosi, sarebbero diventati un giorno i suoi genitori adottivi. Invece è accaduto, dopo 21 anni Andrea è diventato anche un po’ trentino e ha due nuovi genitori.

È una storia bella da raccontare, di amore e generosità, quella di Andrea. Oggi il piccolo bimbo un po’ impaurito che vent’anni fa aveva varcato per la prima volta le porte del paese di Condino è un uomo, ha trentadue anni, è spostato con figli, lavora come camionista e si occupa dei trasporti internazio­nali, e da 28 marzo scorso è a tutti gli effetti il figlio adottivo della coppia trentina della val del Chiese. I due coniugi oggi non sono più giovanissi­mi, non hanno figli, e hanno voluto donare il loro cognome a quel ragazzino, diventato uomo, che per anni hanno ospitato nella loro casa e con il quale hanno instaurato un legame forte, tanto saldo da farli decidere di rivolgersi all’avvocato Andrea Antolini e iniziare le pratiche per l’adozione internazio­nale.

Andrea non ha mai interrotto i contatti con la famiglia trentina, anche oggi che è grande, ha un lavoro e poco tempo, non dimentica mai chi gli ha dato tanto. Era tutto iniziato da un semplice soggiorno terapeutic­o che si è poi trasformat­o in una storia d’amore tra due coniugi e un bambino con i quali non c’è alcun legame di sangue, ma un affetto profondo che va oltre la genealogia. Per questo la coppia si è rivolta al Tribunale di Trento per chiedere la possibilit­à di adottare il loro ex bimbo di Chernobyl. L’articolo 311 del codice civile offre questa possibilit­à, se non ci sono motivi ostativi e il consenso delle parti. Così è accaduto ad Andrea, il collegio dei giudici del Tribunale di Trento, presieduti da Guglielmo Avolio, con una sentenza di fine marzo, hanno dato il via libera all’adozione. Ora Andrea porterà un cognome trentino che potrà trasmetter­e anche ai suoi figli. Condino resterà per sempre la sua casa.

L’uomo oggi è sposato con figli, porterà il cognome della coppia che lo ospitò a Condino

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Tribunale I giudici hanno dato il via libera all’adozione internazio­nale di un ex bimbo di Chernobyl, ora un uomo di 32 anni

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