Blitz antidroga, nel mirino le abitazioni dei profughi
Operazione antidroga della squadra mobile. Controlli anche negli alloggi della Residenza Brennero
Blitz della squadra mobile ieri mattina all’alba in alcuni alloggi che ospitano i richiedenti asilo. Perquisite la Residenza Brennero e due case ad Ala e Dorsino. I controlli rientrano nell’ambito di una vasta operazione antidroga, sono scattati anche i primi arresti.
TRENTO Il blitz è scattato alle 5.30 del mattino, quasi contemporaneamente in più appartamenti, gestiti dal Cinformi, che ospitano i profughi. San Lorenzo Dorsino, Ala e via Brennero, ma non solo. Gli investigatori della squadra mobile di Trento della polizia hanno sfondato anche i confini della Provincia alla ricerca di stupefacente e con in mano una serie di ordinanze di custodia cautelare.
Parliamo di una vasta operazione antidroga, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, su cui al momento gli investigatori mantengono il massimo riserbo (i dettagli verranno illustrati questa mattina durante una conferenza stampa in questura), ma il forte spiegamento di forze di polizia ieri non è sfuggito ai cittadini. Alle prime luci dell’alba una trentina di uomini della squadra mobile con uomini anche in borghese, del reparto prevenzione crimine e della squadra volante, hanno fatto irruzione nella residenza Brennero a Trento, che ospita 70 richiedenti asilo. Gli investigatori hanno setacciato gli alloggi che ospitano gli immigrati e alcuni richiedenti asilo sono stati accompagnati in questura per accertamenti.
Quasi contemporaneamente a via Brennero la polizia ha perquisito un appartamento in via Nuova ad Ala, ma uno spiegamento di poliziotti sia in divisa che in borghese si è presentato anche nel comune di San Lorenzo Dorsino dove è stata perquisita la «casa Wilma». In mattinata sono scattati anche i primi arresti, si parla di cinque persone che sarebbero finite in manette. Ma l’operazione è proseguita per tutto il giorno.
E nel corso della mattinata sono stati effettuati controlli a tappeto anche in piazza Dante, teatro noto a tutti per lo spaccio di sostanze stupefacenti e da tempo sotto la lente degli organi di polizia. La città ieri pullulava di pattuglie di polizia e di furgoncini dei reparti mobili.
Un nuovo duro colpo al traffico di droga che arriva a poco tempo di distanza dall’indagine della polizia del febbraio scorso che aveva portato all’arresto di 22 persone e al sequestro di 12 chili di sostanza stupefacente, nonché armi e auto. Proprio nei giorni scorsi è stato sequestrato l’agritur «Giardino della Torre dei Sicconi» a Caldonazzo, ritenuto un punto di riferimento, nonché luogo di incontri e festini, del banda di spacciatori sgominata a febbraio.Ora l’attenzione degli investigatori si è spostata su un gruppo di richiedenti asilo. Non è la prima volta che la Residenza di via Brennero finisce nel mirino delle forze dell’ordine, quasi un anno fa era scattato un analogo blitz antidroga negli alloggi dei profughi.
Una pagina amara per la macchina della solidarietà trentina e per i tanti richiedenti asilo ospiti in Trentino, in fuga da guerre e persecuzioni. Persone in cerca di un futuro che nulla hanno a che fare con la droga ma che rischiano di pagare un caro prezzo, di essere additati per gli errori commessi da altri. Non è la prima volta che alcuni richiedenti asilo finiscono nella rete della polizia. L’agosto scorso era stata arrestata anche una mamma, ospite di una struttura di accoglienza, che aveva nascosto la droga nel «Pagne», la classica fascia usata dalle mamme africane per portare il loro bambino.