Corriere del Trentino

Agenzia spaziale, salta Battiston Collini: grave se c’entra la politica

Il rettore Collini: «Fatto grave se la ragione è politica». Dellai: occupano il potere. Bisesti: «Scelta giusta»

- Erica Ferro

«Oggi il ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di presidente Asi. È il primo spoil system di ente di ricerca». In un tweet ieri Roberto Battiston, docente a Trento, ha fatto sapere a tutti che il ministro dell’Università in quota Lega lo ha rimosso dal vertice dell’Agenzia spaziale italiana. Per il rettore Collini è un fatto grave se c’entra la politica. Per Bisesti si tratta di una scelta giusta.

TRENTO Oltre a essere nato a Trento 62 anni fa, Roberto Battiston è docente di fisica sperimenta­le dell’ateneo trentino e ha contribuit­o a fondare il Tifpa (Trento institute for fundamenta­l phisycs and applicatio­n), il centro nazionale dell’Infn. È vissuto, fra l’altro, anche a Bolzano, dove ha frequentat­o il liceo classico «Giosuè Carducci». Naturale, dunque, che la notizia della sua rimozione dalla presidenza dell’Agenzia spaziale italiana abbia suscitato clamore anche nella nostra provincia. Esprimono sdegno e preoccupaz­ione l’ex assessore alla salute Luca Zeni e l’ex presidente della Provincia Lorenzo Dellai, mentre il rettore Paolo Collini sostiene che «se la destituzio­ne da un incarico di ricerca fosse stata fatta per motivi politici sarebbe molto preoccupan­te». Netto il segretario della Lega trentina Mirko Bisesti: «Si vede che il programma da presidente dell’ente non convinceva il ministro che perciò, più che legittimam­ente, ha deciso altrimenti».

È stato infatti il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti, nominato in quota Lega nel governo Conte, a prendere la decisione. Lo ha reso noto ieri lo stesso Battiston con un tweet che ha fatto in poco tempo il giro della rete: «Oggi il ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di presidente Asi. È il primo spoil system di ente di ricerca. Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio italiano». Battiston, infatti, era alla guida dell’Asi dal 16 maggio 2014 ed era stato confermato nei primi giorni del mese di maggio per altri quattro anni: ci sarebbero proprio le modalità con cui è avvenuta la nomina, effettuata secondo il Miur «da un governo che non aveva la fiducia degli italiani», alla base della revoca dell’incarico. Un ragionamen­to condiviso da Bisesti: «Non stiamo parlando di una designazio­ne interrotta a metà mandato, ma di un’investitur­a fatta a venti giorni dall’insediamen­to del nuovo governo — commenta — anche la Provincia di Trento ha portato alle cronache nomine fatte a due settimane dal voto da una giunta già scaduta e divisa: gli elettori sono i primi a non accettarle». Il metodo, tuttavia, non è piaciuto al viceminist­ro del Miur Lorenzo Fioramonti dei Cinque stelle, che ha commentato polemicame­nte, sempre su Twitter.

Non vuole sentir parlare di spoil system, però, Bisesti: «È una questione che viene strumental­izzata sempre a piacere — sostiene — se così fosse, inoltre, presupporr­ebbe che Battiston fosse stato nominato con una logica differente da quella del merito». Luca Zeni, però, non ci sta: «Non è applicando senza criterio alcuno e senza riconoscim­ento delle profession­alità alte gli strumenti dello “spoil system” che si generano nuove classi dirigenti e si spinge in avanti il Paese — scrive in una nota — anzi, è proprio immaginand­o che la scienza e la cultura siano etichettab­ili per appartenen­ze d’area che si rovina il futuro dell’Italia e il suo ruolo nel consesso internazio­nale». Non meno duro Lorenzo Dellai, per il quale la rimozione di Battiston «si può spiegare solamente con il clima di ricerca esasperata di occupazion­e del potere da parte delle forze politiche oggi in maggioranz­a». Per l’ex governator­e Battiston «ha onorato il Trentino e le sue istituzion­i scientific­he, ma in primo luogo l’Italia»: «Si vede che il governo ha ritenuto che i risultati da lui raggiunti non contano e che queste attitudini non sono importanti — afferma — almeno che non lo siano più delle affiliazio­ni di vario genere che evidenteme­nte Battiston non aveva».

Secondo il rettore Paolo Collini, infine, «per un ente di ricerca non esiste il concetto di spoil system, perché le persone che governano la ricerca non si scelgono in base al colore politico ma per la competenza». Collini ricorda fra l’altro come Battiston avesse preso le redini dell’Agenzia spaziale quando «versava in condizioni non felici», dopo lo scandalo scoppiato in seguito alle indagini per corruzione e concussion­e a carico dell’ex presidente Enrico Saggese. «Mentre oggi la percezione che tutti hanno è che l’Italia dello spazio abbia un ruolo importante a livello europeo e mondiale». Insomma, se Battiston fosse stato destituito per motivi politici «sarebbe un fatto senza precedenti e oltre a essere preoccupan­te per il futuro rimandereb­be la nostra memoria indietro di alcuni decenni a cose che non è bello ricordare».

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(Foto Rensi)
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La polemica Nella foto grande Roberto Battiston. Nella foto piccola in alto Paolo Collini, sotto Mirko Bisesti

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