Totogiunta, braccio di ferro Lega-alleati
Bisesti vuole quattro assessori e l’agricoltura. Il governatore media
TRENTO Venerdì, o al più tardi domenica, Maurizio Fugatti indicherà la sua giunta, la prima di centrodestra della Provincia autonoma di Trento. Inevitabilmente, scontenterà qualcuno, ma dovrà stare attento a non scontentare troppe persone: negli ultimi giorni, i sorrisi e gli abbracci, in coalizione, hanno lasciato spazio ai visi torvi e alle prese di distanza.
Da un lato c’è il segretario della Lega, Mirko Bisesti, dall’altra ci sono i «cespugli». In mezzo, c’è il neogovernatore. Il giovane timoniere del Carroccio trentino — parte del cerchio magico di Matteo Salvini e a lui chiaramente ispirato — si mostra determinato a massimizzare il risultato: «Se la Lega porterà a casa cinque assessorati, siamo disposti a cedere la vicepresidenza e anche la presidenza del consiglio» afferma. «Con cinque assessori della Lega — afferma invece il leader di uno dei cespugli — la giunta nemmeno si insedia. Anche quattro sono troppi». Bisesti sa che cinque è un numero esagerato, significherebbe avere, oltre allo stesso Fugatti, un assessore tecnico scelto dal presidente e un solo assessore espressione di tutti gli alleati, Rodolfo Borga.
L’obiettivo del segretario è quello di strappare ben quattro assessorati, tra cui quello all’agricoltura, che con la caccia rappresenta l’obiettivo del radicamento territoriale ambito dalla Lega. «Confermo — afferma il segretario — che la Lega rivendica quelle deleghe». Bisesti non dice a chi dovrebbero andare, ma il nome è quello di Roberto Paccher. Uno smacco non da poco per Mario Tonina (Pt ed ex Upt) che su quell’assessorato ha costruito la sua campagna elettorale tra gli allevatori. Bisesti trova su questo fronte un alleato in Claudio Cia. Arrabbiato per la sua probabile esclusione dalla giunta, l’ex candidato sindaco di Trento non tollera che un ex componente del centrosinistra possa smaccatamente sorpassarlo. Fugatti, però, pare vederla diversamente dal suo segretario: rinunciare a Tonina non è facile data l’inesperienza amministrativa dell’intero drappello leghista. Anche Rodolfo Borga spinge per una sua cooptazione. La cooperazione potrebbe essere la delega di consolazione. O la presidenza del consiglio, ruolo per il quale Tonina viene anche citato.
E il secondo dei «cespugli»? Walter Kaswalder è sicuramente quello che con Fugatti ha legato prima, portando in dote alla coalizione l’aggettivo «autonomista». Gli alleati del Carroccio indicano in tre il congruo numero di assessori leghisti, ma sul fatto che Bisesti possa fare un altro passo indietro è lecito dubitare, anche perché tra gli assessori — magari co una delega a scavalco tra Università e ricerca, immigrazione e sicurezza — potrebbe esserci proprio lui.
C’è poi il rebus del tecnico. Sono stati fatti i nomi di Ilaria Vescovi, Geremia Gios, Andrea Villotti, più recentemente dell’avvocato Maurizio Roat. Di certo c’è il profilo: trentino, professionista ma non avvocato, sulla cinquantina.