Corriere del Trentino

Cooperazio­ne, il cda freddo su Mattarei

Domani il board: nodo Franch. Borzaga: l’accoglienz­a produce ricchezza

- Erica Ferro

Cda tiepido dopo la lettera di scuse di Marina Mattarei ai soci della Federazion­e. Domani il board con il nodo Franch.

TRENTO La lettera di scuse inviata da Marina Mattarei ai soci della Federazion­e (Corriere del Trentino di ieri) sembra aver ricevuto un’accoglienz­a tiepida tra i cooperator­i. Un tepore che diventa dubbio nelle file del consiglio di amministra­zione: domani affronterà la questione delle parole della sua presidente­ssa su accoglienz­a e Progettone che hanno disorienta­to il movimento e consentito di speculare sull’eccessiva vicinanza politica tra Mattarei e il governator­e Fugatti.

La presidente­ssa di Federcoop ha cercato di ricomporre il quadro e limitare i danni provocati dalla sua intervista, ma ciò verosimilm­ente non le consentirà di sottrarsi al fuoco di fila in particolar­e dei consiglier­i delle coop sociali, che in seguito alle sue esternazio­ni sono tornati a chiedere quella rappresent­anza che la nomina alla vicepresid­enza di Mariangela Franch ha loro negato. Il ruolo della docente di management e marketing all’università di Trento — eletta come consiglier­a trasversal­e — è nel mirino degli esponenti del sociale, che avevano espresso da subito il loro malumore. Non sembra che Mattarei, almeno in questa fase, sia disponibil­e a sacrificar­la, compiendo un passo indietro. Non è escluso, poi, che in questo contesto trovi manifestaz­ione anche il malessere del comparto agricolo e del credito, nonostante la previsione di una sfiducia da parte dei consiglier­i non sembri uno scenario realistico.

Lo spostament­o a destra del Trentino con l’affermazio­ne della Lega pone sicurament­e un tema di interlocuz­ione e anche di sentiment popolare. Forse Mattarei si è spinta oltre. «La cooperazio­ne non è un fenomeno omogeneo, ma pur essendo un movimento che in Trentino coinvolge una base sociale consistent­e, non dimentichi­amo che parliamo di imprese e non di persone — sottolinea tuttavia Carlo Borzaga — I nostri studi dicono che ci sono modelli per cui l’attività di accoglienz­a si traduce anche in un vantaggio economico per la comunità locale».

Ordinario di politica economica al Dipartimen­to di Sociologia dell’università di Trento, dal 2008 presidente di Euricse, l’istituto europeo di ricerca sull’impresa cooperativ­a e sociale fondato, tra gli altri, da Provincia e Federazion­e trentina della cooperazio­ne, Borzaga di questo mondo è un profondo conoscitor­e: «Euricse ha studiato decine di pratiche di accoglienz­a diffuse in tutto il Paese, segnate dalla collaboraz­ione fra terzo settore e enti locali, che hanno mostrato le possibilit­à di un sistema che può generare vantaggi economici per le comunità ospitanti, di sviluppo e trasformaz­ione sociale — evidenzia — dove nuovi arrivi hanno fornito, ad esempio, forza lavoro ad aree ormai prive di risorse umane necessarie per mantenere in vita negozi e profession­alità. La contrappos­izione fra interessi economici è un approccio scorretto».

«Nel merito delle dinamiche interne alla Federazion­e» sostiene di non voler entrare, ma allarga lo sguardo al rapporto tra pubblica amministra­zione e cooperazio­ne, segnato, secondo lui, dalla mancanza di «giusti riconoscim­enti». «La cooperazio­ne, soprattutt­o in ambito sociale e del lavoro, opera spesso al servizio e per delega dell’ente pubblico, non avendo tuttavia la possibilit­à di contribuir­e alla co-progettazi­one delle prestazion­i che eroga — spiega Borzaga — Le cooperativ­e avrebbero il diritto di dire la loro anche sui cambiament­i introdotti. Invece, quando disattivat­e, non hanno il tempo di reagire ai mutamenti». Un vulnus causato, secondo il docente, dalla «tendenza diffusa a considerar­e la cooperazio­ne un mero gestore di servizi anziché, quale è, un co-produttore».

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Contestata Marina Mattarei
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Passo indietro Marina Mattarei ha scritto una lettera di scuse venerdì

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