Alfreider: il numero chiuso è sbagliato, i tir meno inquinanti liberi di circolare
BOLZANO — Ingegnere civile, deputato quando al governo c’era un altro Matteo (Renzi, ndr) Daniel Alfreider, ladino di Corvara in Badia, ha deciso di far rientro nella sua Heimat e di non frequentare più l’aula della Camera, ma quella del Consiglio provinciale. Eletto, è entrato a far parte della squadra di Kompatscher come assessore alla Mobilità.
Allora assessore, le piace la decisione del «numero chiuso» in autostrada presa nell’incontro di venerdì?
«Guardi, il vertice serviva a analizzare quanto successo in quel fine settimana ( tra venerdì 1 e domenica 3, ndr). Cosa fare e come migliorare. Non c’erano le competenze per fare altro, Servono tavoli diversi».
Va bene. Ma, nello specifico, concorda con la ricetta individuata?
«Prendere decisioni unilaterali, come il blocco austriaco, o come il numero chiuso da noi, parta a criticità ancora più grandi. Dobbiamo, invece, snellire e rendere più fluido il traffico».
È, quindi, d’accordo con il presidente degli autotrasportatori Baumgartner?
«Sì, certo. Il traffico, anche di auto, è aumentato e un conto se lo si smaltisce per 24 ore su 7 giorni e un altro se lo si fa su 5 giorni. Anzi, le dico di più. Io andrei oltre e, a tutela dell’ambiente, incentiverei i mezzi meno inquinanti e più silenziosi. Come? Li permetterei di viaggiare la notte».
Autostrada non è solo emergenza traffico, ma anche nodo concessione. A che punto siamo?
«Siamo bloccati. Investimenti e accantonamenti fermi. Mi sento di fare un appello alla politica nazionale affinché acceleri e ci faccia ripartire. Si dovrebbe tener conto di una società che ha funzionato bene e tempi più stretti significherebbero accelerare su tratte d’accesso al tunnel del brennero e ferrovia. Purtroppo oggi siamo tornati in dietro a fare studi su studi e realizzare è diventato un tabù».