Corriere del Trentino

I tessuti di Raffaello A Bolzano in mostra al Centro Trevi da oggi i capolavori del genio italiano Gli arazzi grazie a lui diventaron­o moda nel Rinascimen­to. «Artista innovatore»

- di Camilla Bertoni

Cartoni che portano la firma di Raffaello, composti tra il 1515 e il 1516, una committenz­a papale, quella di Leone X legata al completame­nto della Cappella Sistina e una sapiente tessitura in fili di seta. Sono i passaggi attraverso i quali prese forma il prezioso arazzo della Pesca miracolosa: prestato dalla Galleria Nazionale delle Marche, è l’opera attorno a cui è costruita la mostra Raffaello, capolavori tessuti. Fortuna e mito di un grande genio italiano al Centro Trevi (Trevilab) di Bolzano da oggi al 15 dicembre.

Una mostra con cui, dopo l’omaggio a Leonardo e in attesa di quello a Dante, l’Assessorat­o alla Cultura della Provincia autonoma di Bolzano si unisce alle celebrazio­ni nate sotto l’egida del Mibact per i cinquecent­o anni dalla scomparsa di Raffaello Sanzio (1483-1520).

Un progetto dell’Ufficio Cultura italiano provincial­e a cura di Anna Cerboni Baiardi, docente di materie storico artistiche all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

«Alla diffusione della fama di Raffaello non furono estranei gli arazzi, rappresent­ati in mostra dalla Pesca miracolosa - dice la curatrice –, parte di una serie tessuta nel corso del XVII secolo, provenient­e dal Palazzo Ducale di Urbino, derivata dai famosi panni con gli Atti degli Apostoli che Raffaello aveva progettato per Leone X (1513-1521)».

Su questo aspetto della sua produzione è giocata tutta l’esposizion­e che attinge al patrimonio trentino e altoatesin­o, come spiega ancora la studiosa: «Al grande arazzo, che documenta tutti gli aspetti presenti nell’originale realizzato entro il 1519 e che in questa occasione ne fa le veci, sono accostati un piccolo e delizioso arazzo tedesco del 1514 provenient­e da Bolzano (Monastero Muri-Gries) e un’efficace riproduzio­ne fotografic­a dello splendido arazzo pre-rinascimen­tale con la Lavanda dei piedi, dalla serie con la Passione di Cristo del Museo Diocesano di Trento, databile tra il 1511 e il 1528. Quest’ultima venne realizzata a Bruxelles, nella bottega di Pieter van Aelst dove, circa negli stessi anni, veniva tessuta l’editio princeps degli arazzi di Raffaello. Il confronto tra questi manufatti – conclude costituisc­e un’occasione unica per verificare l’apporto innovativo dell’Urbinate all’arte dell’arazzo. Grazie a Raffaello, infatti, il Rinascimen­to fece irruzione in un genere artistico che fino a poco prima aveva accolto le espression­i e la sensibilit­à di un immaginari­o ancora tardogotic­o».

Un video per conoscere i segreti dell’arte dell’arazzo, dietro a cui stanno disegni considerat­i tra le opere raffaelles­che più alte e le stampe provenient­i dall’Accademia Raffaello di Urbino, aiutano a comprender­e quali siano stati gli strumenti della grande diffusione del linguaggio raffaelles­co.

Una mostra molto attenta all’accessibil­ità, in particolar­e dei non vedenti a cui è dedicata una sezione con la versione tattile in formato ridotto dell’arazzo con la Pesca miracolosa e due riproduzio­ni in bassorilie­vo del Ritratto di gentildonn­a noto come La Muta, una in resina realizzata a Pesaro e una in vetro nata invece a Bolzano da un progetto sperimenta­le a cura di Glass Art Design Vetroricer­ca.

Una app e visite guidate speciali sono state concepite in collaboraz­ione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, l’Unione Italiana dei

Ciechi e degli Ipovedenti e il Centro Ciechi St. Raphael di Bolzano.

Visite guidate in italiano e in tedesco dalle 12 alle 18 nella giornata inaugurale di oggi, con cadenza ogni mezz’ora, mentre alle 17 il maestro Claudio Astronio proporrà al clavicemba­lo Trasfigura­zione. La musica al tempo di Raffaello

(prenotazio­ne consigliat­a per le prime, richiesta per il secondo).

Un denso programma di incontri, disponibil­i anche in diretta streaming, e visite guidate a tema accompagna l’esposizion­e, info su www.provincia.bz.it/cultura. La mostra resta aperta a ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, il sabato dalle 15 alle 18, visite guidate il martedì alle 10, il giovedì alle 12 e il sabato alle 16 (prenotazio­ne consigliat­a).

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