«Sci a rischio» Fugatti tratta con il governo
Preoccupa la stretta sugli sport amatoriali
Maurizio Fugatti è pronto a recepire in toto il nuovo Dpcm del governo, ma c’è un solo aspetto che preoccupa il presidente della Provincia: la stretta sugli sport amatoriali e le possibili ripercussioni sulla stagione sciistica ormai prossima a ripartire.
TRENTO Il governatore Maurizio Fugatti aspetta l’ufficialità del Dpcm prima di commentare le disposizioni del governo sulle nuove restrizioni anti-contagio: «Qualche criticità potrebbe esserci — spiega Fugatti — ad esempio sulla chiusura alle 21 della vendita di alcolici all’esterno del locale e soprattutto sul blocco degli sport amatoriali». Il governatore trentino teme infatti una stretta sullo sci: «C’è ancora un mese prima che la stagione si apra, c’è tempo, ma vorremmo capire se il blocco delle attività non agonistiche e non dilettantistiche riguardi anche sport amatoriali all’area aperta. Noi saremmo contrari, ma dobbiamo prima leggere la norma». Nulla da obiettare, invece, sulle ipotesi di ridurre i giorni di quarantena da 14 a 10 e sulla tampone singolo e non più doppio per essere considerati non più contagiosi: «Questo ci aiuterebbe a livello organizzativo». E ieri, sul fronte del contagio, 2 nuovi casi con tampone molecolare (effettuati 129) e 4 con analisi antigenica (effettuati 46). Da registrare anche un decesso, «una persona anziana che si era infettata in una delle Rsa colpite del virus nei giorni scorsi».
Tornando al Dpcm, emanato dal governo nella tarda serata di ieri, Fugatti si mostra prudente: «Dalle notizie che abbiamo riguarderebbe l’obbligo più esteso dell’uso delle mascherine, ma sembrerebbe rientrare anche il tema dei bar e dei ristoranti con la chiusura alle 24 del servizio». Su quest’ultimo punto il governatore trentino condivide la proposta: «Sì, potrebbe essere accettabile, qualche dubbio invece sul servizio all’esterno che nelle intenzioni sembra dover chiudere alle 21». Unito al divieto sullo sci, il divieto di somministrazione all’aperto di bevande alcoliche metterebbe a rischio un’altra «tipicità» trentina, quella del brulé servito in strada: «Aspettiamo di leggere bene il testo», mette le mani avanti Fugatti.
Altri aspetti del nuovo intervento nazionale — come il blocco delle gite scolastiche, delle feste pubbliche e private e del limite di 200 e 1.000 persone per palazzetti e stati — non sembrano suscitare la contrarietà della Provincia di Trento: «In sede di confronto tra Stato re Regioni — spiega Fugatti — abbiamo fatto presente che di fronte a una evoluzione negativa dobbiamo muoverci per assicurare comunque la continuità scolastica ed economica». Stando però ai dati l’«evoluzione negativa» non sembra un orizzonte vicino, su questo Fugatti è ottimista: «Può sempre scoppiare domani un nuovo focolaio, e speriamo di no, ma in Trentino ad oggi i dati parlano di 681 positivi, non ci sono pazienti in terapia intensiva e i ricoverati con sintomi sono 19. I trentini — osserva Fugatti — si stanno comportando bene e questi numeri sono il frutto della loro consapevolezza».
Tra le ipotesi sui contenuti del nuovo Dpcm, anche quella relativa al 75% di dipendenti in smart-working per limitare anche la pressione sul trasporto pubblico: «Se servisse — spiega Fugatti — si può pensare di aumentare il numero dei dipendenti della provincia in questa modalità, ora siamo al 50%. Questo però non servirebbe, in Trentino, a decongestionare il trasporto pubblico, un problema legato al carico di studenti». E proprio su questo Fugatti ha voluto fare alcune precisazioni: «Ci arrivano segnalazioni di autobus colmi di studenti, dove non sono rispettate le regole del distanziamento e della limitazione del carico. Questo è un problema — ammette — anche se devo dire che altri mezzi a disposizione non ce ne sono, stiamo utilizzando anche tutti i mezzi privati a disposizione. Per questo stiamo valutando di verificare se sia possibile che i ragazzi delle quarte e quinte superiori aumentino le ore di didattica a distanza».
Antonio Ferro, dirigente del Dipartimento Prevenzione dell’Azienda Sanitaria presente ieri alla conferenza stampa che si è tenuta per fare il «punto-Covid», ha ricordato l’«importanza del vaccino antinfluenzale»: «Il Trentino è riuscito a procurarsi il doppio delle scorte e vogliamo raggiungere alti numeri. L’idea è di arrivare alle persone più a rischio, anche con la modalità della somministrazione in automobile prenotandosi sul sito della Apss, così da essere veloci e ridurre al minimo la possibilità di contagio».
Ferro ricorda però che ora «il focus è sui giovani»: «Sono 45 le classi in isolamento. I ragazzi possono contagiare i genitori, i nonni, e infatti la media del contagio si sta alzando, ora è di 43 anni».