«Albere, calcio alle fake news»
Post lockdown il quartiere riparte: già 3 vendite e 5 rogiti
Un rinato interesse per il quartiere delle Albere: tre vendite e cinque rogiti in pochi mesi, tutti sottoscritti post lockdown. Ancora: consegnati alla società DoveVivo 52 alloggi destinati al co-living degli studenti universitari e una nuova catena del food in arrivo: «Pizzikotto».
Hanno seguito in silenzio l’iperbole della campagna elettorale, appuntando slogan e numeri spesso scorretti. Ora Dolomiti Immobiliare e Ceda Immobiliare, ovvero le due agenzie incaricate della vendita e dell’affitto degli alloggi del quartiere Le Albere, si concedono un momento per chiarire. Lo fanno lanciando la nuova campagna promozionale, in partenza nelle prossime settimane. Post lockdown, complice il bisogno di avere spazi verdi prêt-à-porter, il quartiere di Renzo Piano sta conoscendo un rinnovato interesse: già 3 vendite e 5 rogiti conclusi in pochi mesi. Ancora: sono stati consegnati i 52 alloggi destinati agli studenti (e gestiti da DoveVivo). Proprio qui, a pochi passi dalla Buc, arriverà poi la catena Pizzikotto.
Non l’hanno mai fatto. Alle polemiche hanno scelto il silenzio. Ora però Roberto Pedroncelli, responsabile dell’agenzia immobiliare Dolomiti, e Francesco Danieli, titolare di Ceda Immobiliare, scelgono di restituire al quartiere l’immagine che gli spetta. Ovvero: l’unico quartiere d’Italia cardioprotetto (è presente un defibrillatore), un servizio di sicurezza e vigilanza, una control room che consente agli inquilini di avere un supporto logistico per qualsiasi necessità (nei guasti, per esempio) e un sistema di gestione dei rifiuti. Sia per i locali commerciali, sia per quelli residenziali il quartiere consente infatti di gestire la spazzatura: anziché consegnare carta, vetro, plastica e indifferenziata nei giorni stabiliti ci pensa l’amministrazione condominiale. È sufficiente portare i sacchi nei locali sotterranei adibiti allo smistamento.
«In questi anni — spiega Danieli — siamo rimasti defilati, malgrado sulle Albere si sia detto di tutto e di più. Quindi abbiamo voglia, ora, di dire la nostra». Come detto hanno atteso la fine della campagna elettorale, momento in cui toni e argomenti di esasperano. «Non volevamo innescare meccanismi di speculazione», rimarca ancora Danieli. Ciò premesso, le due società incaricate della vendita degli immobili hanno appuntato una serie di fake news che oggi passano al setaccio, l’una dopo l’altra. «La prima riguarda l’ipotesi di stanziare qui immobili Itea – dice Danieli – Ecco: non accadrà mai, non è mai stata presa in considerazione come soluzione». Fine del dibattito. «Sì, scrivetelo a caratteri cubitali», fa eco Roberto Pedroncelli. Qualche altro luogo comune: s’è detto, specie nei primi mesi di inaugurazione del quartiere, che il legno scelto da Piano richiedeva trattamenti specifici. «Una falsità: è larice, mai toccato e non ha bisogno di nulla», precisa ancora l’agente immobiliare.
Verissimo, invece, il destino del blocco «i»: a pochi metri dalla Buc, la biblioteca d’ateneo disegnata sempre da Renzo Piano, sorgeranno appartamenti per universitari, disponibili all’affitto nella formula del co-living. «Abbiamo appena consegnato 52 alloggi a DoveVivo» spiega Pedroncelli. «Ma attenzione — fa eco Danieli — alloggi per gli studenti, in una logica commerciale, non significa virare rispetto agli obiettivi di vendita; il progetto rientra nella costruzione di un quartiere di pregio che prevede anche spazi giovani».
La scelta dello studentato è stata fatta più di un anno fa, poco dopo è stata affidata la gestione degli affitti a DoveVivo, società milanese già diffusa in otto città italiane. «Ci sono già diverse prenotazioni — prosegue Pedroncelli — E nel complesso 150-200 studenti circa potranno approfittare du questa opportunità». Dal portale di DoveVivo sono ancora disponibili alcune stanze singole in Piazza delle Donne Lavoratrici. Il costo medio oscilla fra i 430 e i 450 euro (in base alla metratura) e comprende Internet, utenze, spese condominiali, tassa dei rifiuti.
C’è poi il fronte dell’acquisto. «Ad oggi su 304 appartamenti, ne rimangono 120 da alienare — sottolinea Pedroncelli — siamo quindi arrivati a due terzi dell’opera». Il momento per le due società immobiliari è più che favorevole: post lockdown sono state condotte 3 vendite e 5 rogiti. «Combattiamo conto un percepito che non corrisponde la qualità e i servizi del quartiere», rimarca Danieli. Fra poche settimane partirà una nuova campagna promozionale. Fra le novità: anche la possibilità di accedere a una linea finanziaria che punta a coprire le spese di acquisto fino all’80%. Resta una ipotesi, ma non ancora definita e semmai destinata ad alcuni alloggi esposti in zone meno appetibili, quella di proporre sconti pari al 25% sulla vendita.
Ma se le per i locali residenziali il completamento della vendita è pari ai due terzi, per la parte commerciale gli spazi rimasti liberi sono molti meno. «Abbiamo ancora un dieci percento rimanente nell’area commerciale», spiega Pedroncelli. A pochi passi dalla Buc arriverà presto una nuova catena: Pizzikotto, mentre da gennaio gli spazi commerciali di via Olivetti si riempiranno pressoché completamente. Ulteriori flussi, dunque. Di clienti e lavoratori. «Con i sottopassi il quartiere si è già animato molto — rimarca Pedroncelli». Per capirci: Old Wild West conta ottomila coperti al mese, tremila Shi’s.