L’arpa di Cecilia al Castello Folk-pop e poesie sonore
Il festival Domani al Buonconsiglio la cantautrice che ha suonato con Susanne Vega e Max Gazzè. «Sperimento e trasformo le storie in note e ballate»
L’arpa di Cecilia sarà domani protagonista al Castello del Buonconsiglio di Trento (ore 20.30) nell’ambito del Festival dei Castelli Trentini. La giovane cantautrice piemontese Cecilia Lasagno o Cecilia Harp per i social network, è riuscita nell’impresa di sdoganare uno strumento insolito come l’arpa anche all’interno della musica pop. Diplomata al Conservatorio di Torino, ha poi seguito l’indole anticonformista che l’ha portata a sperimentare il suono dell’arpa in ambiti diversi da quello classico, come musicista di strada e in teatro. A suo nome ha pubblicato gli album «Guest» (2015) e «Cupid’s Catalogue» (2019), che l’hanno resa nota a un pubblico più vasto. Il suo folk-pop di qualità, supportato da indubbie doti vocali, ha conquistato anche colleghi come Niccolò Fabi, che l’ha portata con sé in tour, e Max Gazzè, che nel 2018 l’ha voluta sul palco del Festival di Sanremo. L’ingresso è gratuito con prenotazione all’indirizzo www.buonconsiglio.it.
Cecilia, qual è il significato dello spettacolo «Sunset in a cup»?
«Ho dato questo titolo ai concerti post lockdown che ho fatto l’estate. Durante il lockdown mi sono appassionata di Emily Dickinson e ho musicato alcune sue poesie, una delle quali si intitola Bring me the sunset in a cup. È incredibile constatare come queste poesie siano scritte già in forma canzone».
Com’ è stato tornare alla musica dal vivo, nonostante il distanziamento?
«I più colpiti da questa situazione sono i lavoratori dello spettacolo, più che noi artisti. Per quelli piccoli come me che si muovono da soli ci sono dei vantaggi: ho apprezzato ancora di più la suggestione di alcune location e il silenzio come elemento sonoro. Mi manca comunque la vicinanza del pubblico».
Come si struttura il concerto?
«Sono da sola con la mia arpa celtica e quindi ho pensato di tornare alla base del mio lavoro. In questa versione essenziale proporrò le canzoni tratte dai miei due album, qualche brano tratto dalle poesie di Emily Dickinson e qualche ballata country, in particolare una canzone di Dolly Parton. Poi ci sono le storie che accompagnano le canzoni e qualche cover che sento mia».
Ha qualche ricordo legato al Trentino-Alto Adige?
«Il primo ricordo riguarda Bressanone, dove ho partecipato a un piccolo festival in cui ho suonato per strada: sono una grande appassionata di montagna quindi in Trentino-Alto Adige mi sento a casa. E poi non posso dimenticare il concerto al Blue Lakes Festival in riva al lago di Levico nel 2018: mi esibivo prima di due artisti incredibili come Suzanne Vega e il chitarrista di David Bowie, eppure il pubblico mi ha accolto con grande calore».
A quali progetti sta lavorando?
«Da una parte sto ultimando la fase di scrittura per il mio terzo album, dall’altra c’è il progetto delle poesie musicate di Emily Dickinson, che potrebbe diventare un disco autonomo. E poi ci sono anche alcune idee teatrali in ballo con cui mi piacerebbe mettermi in gioco».