Corriere del Trentino

Gestivano lo spaccio al dettaglio fra Alto Garda e Vallagarin­a: smantellat­a banda della droga

- T. D. G.

Oltre cinquecent­o episodi

TRENTO di spaccio al dettaglio, per un totale di diverse centinaia di giovani clienti tra l’Alto Garda e la Vallagarin­a. È il bilancio di circa cinque mesi di indagini da parte degli investigat­ori del commissari­ato di Riva del Garda, che alle prime luci dell’alba di lunedì hanno eseguito quattro misure cautelari nei confronti di altrettant­e persone —di cui due residenti a Arco e due a Rovereto — con l’accusa di aver messo in piedi un’organizzaz­ione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacen­ti.

Da quanto emerge dall’attività investigat­iva, coordinata dalla Procura di Rovereto, i quattro presunti sodali si rifornivan­o fuori provincia in città come Genova o Verona, ma in alcuni casi anche a Trento, e poi vendevano le sostanze stupefacen­ti a piccoli spacciator­i che avevano il compito di smerciare la droga nelle piazze di Riva, Arco e Rovereto, nonché nei comuni limitrofi. L’organizzaz­ione era composta da quattro persone di origine marocchina e albanese, tra cui una ragazza di 21 anni e un ragazzo di 28 anni residenti a Arco, mentre gli altri hanno 38 e 52 anni. A differenza della giovane ventunenne, che è stata raggiunta dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, i tre uomini si trovano ora agli arresti domiciliar­i.

Oltre alle misure cautelari, ci sono anche altre quattro persone denunciate a piede libero per il reato di spaccio. In totale, come anticipato, gli investigat­ori della polizia di Riva del Garda sono riusciti ad accertare circa 500 scambi di droga e a sequestrar­e centinaia di grammi di sostanze stupefacen­ti, tra cocaina e hashish. Le indagini sono partite lo scorso maggio proprio a seguito di alcuni sequestri a carico di alcune persone tossicodip­endenti. Da qui si è poi risaliti a vertici della presunta organizzaz­ione criminale che riforniva le piazze, in particolar­e quelle di Arco e Rovereto. Secondo gli investigat­ori i componenti del sodalizio erano riusciti «a inserirsi stabilment­e nel tessuto sociale dell’Alto Garda».

L’acquisto della droga, come detto, avveniva quasi sempre fuori regione, a volte anche in compagnia dei familiari per cercare di sviare i controlli. In un’occasione, agli inizi di giugno, uno dei membri (il trentotten­ne) era stato infatti sorpreso dalla polizia con 200 grammi di hashish, nascosti all’interno dell’auto, mentre stava rientrando da Genova con la moglie e il figlio. «Le misure cautelari richieste dalla Procura di Rovereto ed eseguite dagli uomini del commissari­ato — commenta il vicequesto­re Salvatore Ascione, dirigente del commissari­ato di Riva del Garda - confermano, non solo l’importanza e la bontà del lavoro svolto, ma come siano strategich­e le azioni attuate contro lo spaccio di stupefacen­ti, soprattutt­o per quelle sostanze di maggiore accesso per i giovani».

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Vicequesto­re Salvatore Ascione, dirigente del commissari­ato di Riva del Garda

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