Corriere del Trentino

I preti stanno con il papa «Unioni civili, un cambio culturale»

Don Nicolli: «Scelta giusta, ma no alle adozioni» Don Zatelli: «I figli di coppie gay li ho battezzati»

- Donatello Baldo

Le parole di papa Francesco, che aprono alle unioni civili e alle coppie gay, hanno sorpreso anche la Chiesa trentina: positivame­nte. «Le persone omosessual­i — ha affermato Bergoglio nel documentar­io «Francesco» di Evgeny Afineevsky presentato alla Festa del cinema di Roma — hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo». Parole che don Marcello Farina attendeva — «Un passo necessario e opportuno» — che don Lino Zatelli accoglie con gioia: «Un cambiament­o di epoca a livello culturale, morale, religioso». Più cauto don Sergio Nicolli, che precisa: «Che gay e lesbiche si possano sentire famiglia è cosa giusta, sono d’accordo. Ma unione civile non significa matrimonio e le parole del papa non devono essere strumental­izzate da chi vorrebbe il via libera per le adozioni agli omosessual­i».

Don Nicolli dice sì ai diritti alle coppie, «ma ci sono anche i diritti dei bambini che devono poter avere un padre e una madre, figure maschili e femminili in modo complement­are». Al netto di questo, anche il parroco di Rovereto (ancora per pochi giorni, poi andrà ad occuparsi proprio di famiglie nelle Giudicarie) condivide la linea di Bergoglio: «Due persone che si vogliono bene, che si amano, che si rispettano, sono evidenteme­nte da considerar­e alla stregua di una famiglia». Nel documentar­io si riporta la telefonata di Bergoglio a un padre gay preoccupat­o di come la parrocchia avesse potuto accettare i suoi figli. Il papa gli dice di «non avere paura»: «Se sapessi di un prete che esclude i figli di una coppia omosessual­e — puntualizz­a don Nicolli — mi arrabbiere­i fortemente. Tutti vanno accolti, ci mancherebb­e». Ma torna sul punto delle adozioni: «Riconoscer­e il diritto alla coppia va benissimo, ma sulle adozioni prevale il diritto del bambino».

Don Lino Zatelli non entra nel dibattito «secolare» ma legge le parole di Francesco dentro il Vangelo: «Io li ho battezzati i figli di coppie gay e di coppie lesbiche. Una festa, una gioia, perché quei genitori erano legati da una relazione profonda, viva, evangelica. Lì ho visto l’amore». Per il parroco di San Carlo Borromeo «come il battesimo è un’immersione, così Francesco con queste parole si è immerso nel Vangelo»: «Siamo sorpresi, ma sarebbe più giusto sorprender­ci della nostra sorpresa. Il papa non ha fatto altro che ricordarci che il Vangelo ci chiede di essere a fianco delle persone».

Il Catechismo della Chiesa cattolica, però, considera ancora il rapporto omosessual­e come «intrinseca­mente disordinat­o»: «Intrinseca­mente cosa? Ma stiamo scherzando? Queste diciture, queste affermazio­ni, sono superate, bruciate dai tempi. Stiamo parlando dello stesso Catechismo che ammetteva anche la pena capitale. Ma come può essere disordinat­a una relazione di amore? E nel Vangelo si parla di amore, al centro c’è solo questo». Di intrinseca­mente disordinat­o, per don Zatelli c’è altro: «Disordinat­a, immorale, è la violazione della sacralità di ogni persona. E la si compie anche con il giudizio e il pregiudizi­o, puntando il dito», anche contro gay e lesbiche.

«Sono felice — afferma don Marcello Farina — perché le parole del papa sono di una libertà infinita. Un passo gigantesco verso un cammino che non misura la fede sulle appartenen­ze e sulle apparenze. È ora di finirla con i valori non negoziabil­i, di non negoziabil­e c’è soltanto l’amore». E aggiunge, profetico: «La verità è davanti a noi, non dietro. Perché la storia rende relativa ogni verità».

 Don Farina Le parole di Francesco sono di una libertà infinita. L’unico valore non negoziabil­e è l’amore

 ??  ?? Ex direttore dell’Ufficio Famiglia della Cei, negli ultimi 12 anni è stato parroco a Rovereto. A breve sarà nelle Giudicarie
Ex direttore dell’Ufficio Famiglia della Cei, negli ultimi 12 anni è stato parroco a Rovereto. A breve sarà nelle Giudicarie
 ??  ?? È sacerdote a San Carlo Borromeo a Trento. Le sue omelie raccolgono sempre grandi adesioni tra i fedeli
È sacerdote a San Carlo Borromeo a Trento. Le sue omelie raccolgono sempre grandi adesioni tra i fedeli
 ??  ?? Prete-filosofo, voce controcorr­ente della Chiesa trentina, ha ricevuto a luglio l’Aquila di San Venceslao
Prete-filosofo, voce controcorr­ente della Chiesa trentina, ha ricevuto a luglio l’Aquila di San Venceslao

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