«Nel ventre della balena» Silenzi e suoni del mare
Teatro Annullate le tappe trentine, stasera a Merano Flora Sarrubbo porta in scena la rivisitazione della storia di Moby Dick in uno spettacolo di Controtempo
Proseguono gli eventi della compagnia bolzanina Controtempo Teatro che, reduce dal successo riscosso al Forum di Bressanone, questa sera presenterà al Puccini di Merano lo spettacolo Nel ventre della balena, tratto dal capolavoro di Herman Melville Moby Dick. L’appuntamento con il grande classico della letteratura internazionale è alle 20.30 e rientra nell’ambito della piattaforma per la circuitazione dello spettacolo professionale regionale che fino al prossimo 27 dicembre avrebbe dovuto vedere coinvolte sei compagnie di Trentino e Alto Adige con più di 40 repliche da Brunico a Rovereto.
Un filo rosso lungo le quinte della regione, nato da un’iniziativa congiunta di Teatro Stabile di Bolzano, Centro servizi culturali Santa Chiara di Trento e Coordinamento teatrale trentino, che il nuovo Dpcm e il suo recepimento da parte delle due Province autonome hanno spezzato: gli spettacoli proseguono infatti oltre Salorno, mentre al di sotto sono annullati. Sospese le date trentine che nelle prossime settimane
Flora Sarrubbo, drammaturga e regista, è la protagonista dello spettacolo «Nel ventre della balena» della compagnia bolzanina Controtempo Teatro (foto Franco Silvestri/Face book) avrebbero dovuto portare la produzione al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano il 6 novembre, allo Zandonai di Rovereto il 10 novembre, al Paladolomiti di Pinzolo il 13 novembre e al San Pietro di Mezzolombardo il 5 dicembre. Confermati gli appuntamenti altoatesini con il meraviglioso viaggio all’inseguimento della balena bianca: il 20 novembre all’Haus Michael Pacher di Brunico e il 9 dicembre al Teatro Comunale di Vipiteno.
Nel frattempo, questa sera, si aprirà il sipario del Puccini per la tappa meranese del progetto creativo elaborato dalla compagnia di Bolzano. Uno spettacolo scritto dall’attrice Flora Sarrubbo che sarà in scena affiancata dal co-autore, il musicista Joe Chiericati, in un «concerto per suono e parola» in cui il testo diventa partitura e i ritmi creano gli spazi scenici, portando gli spettatori a immaginare i silenzi e a rievocare il mare. Elementi centrali che prendono vita grazie alla musica e che sono la colonna portante della grande avventura narrata dallo scrittore e poeta newyorkese Herman Melville. Nell’evocazione di una balena citata ma mai rappresentata, lo spettacolo mostra ciò che è ignoto: in questo incantesimo collettivo il protagonista Achab, e con lui l’attore e il musicista, si annulla fondendosi con il pubblico. Tutto, dalla partenza della nave baleniera Pequod all’incedere claudicante del suo capitano, dai presagi avvertiti in lontananza al candore della balena fino alla lotta estenuante, è scandito dal sound design di Chiericati, mentre la presenza attoriale di Flora Sarrubbo, che di Nel ventre della balena è drammaturga e regista, evoca immagini, ricordi, istinti e paure meravigliosamente descritte nelle pagine del romanzo. Sensi ed emozioni diventano così i veri protagonisti di una storia che si muove tra le onde tempestose dell’oceano ma anche sulla cresta di parole non più solo narrate, in una nuova dimensione quasi palpabile in sala che vuole riscoprire il significato antico di un rapporto tra uomo e natura selvaggia il cui senso è ormai andato perduto.