Il cornista senza braccia che suona con il piede
Oggi al Kursaal di Merano il concerto del tedesco Felix Klieser
Felix Klieser, cornista tedesco di 29 anni, è il protagonista del concerto di Musik Meran, al Kursaal di Merano stasera mercoledì alle 20. Si esibirà con Martina Filjak al pianoforte. Ascolteremo musiche di Schumann, Strauss, Glière e Beethoven. Klieser suona il corno francese con una tecnica molto particolare. Seduto sulle assi del palco, si avvicina allo strumento che si trova su un sostegno. Poi lo suona con le dita del piede sinistro che azionano valvole rotative e pistoni. Questo perché è nato senza braccia. Oggi è considerato uno dei migliori solisti della nuova scena musicale internazionale. Perché ha scelto il corno francese?
«Avrei potuto scegliere un altro strumento, dunque diciamo che è capitato: mi piace molto». E si diverte?
«Mi diverto moltissimo. Incontrare persone che sono venute apposta ad ascoltare i
miei concerti è una grande soddisfazione, non lo nascondo».
A Merano suonerà pagine di quattro autori. Sono i suoi preferiti?
«Ma no. Di autori che amo ce ne sono a decine. Da Mozart a Strauss».
Perché ha scelto di fare il musicista? Ed è vero che era attratto dalla professione di pilota di aereo?
«Musica come professione? So solo che volevo davvero farlo. Alla scuola di musica, invece, si diceva che quando hai quattro anni sei ancora troppo piccolo, non hai il volume dei polmoni per tirare fuori una sola nota da uno strumento del genere. Ma io lo volevo davvero. L’alternativa del pilota? Ho studiato alcuni manuali, ma poi ho capito che il mio futuro sarebbe stato suonare il corno». Quanto costa il talento e quanto il lavoro?
«Penso che la maggior parte sia solo lavoro. Penso che il talento sia lì, quindi se lavori molto, ad un certo punto ti ripaga. Lavoro e diligenza, questi sono gli aspetti più importanti».
Preferisce suonare in concerto “solo”, in piccoli ensemble oppure con l’orchestra?
«Per me non fa grande differenza perché so di prepararmi e studiare bene in tutte le occasioni. Quando incontro altri solisti naturalmente, sono molto incuriosito e motivato”. Ha già avuto molti riconoscimenti...
«Penso solo che sia bello suonare il corno, fare musica. Non faccio musica per raggiungere obiettivi o livelli, ma perché penso sia semplicemente bello. Se ti è permesso fare quello che ami fare come professione, allora è un grande dono. La gioia di suonare concerti e conoscere le persone è la cosa più bella».
E suonare in Alto Adige, terra culturalmente di frontiera?
«Mi è già capitato di suonare qui e conservo ricordi belli. Ho suonato anche in posti lontani. Sono occasioni che restano nella mia anima. Tutte».