Corriere del Trentino

«Riforma istituzion­ale, testo in Aula in primavera»

L’assessore Gottardi risponde a Manica: «Le Comunità saranno enti strumental­i a servizi dei Comuni»

- Ma. Gio.

TRENTO La tabella di marcia è stata stravolta dalla pandemia. «Avrei voluto affrontare la questione in primavera» ammette l’assessore agli enti locali Mattia Gottardi. Ma la diffusione del contagio — e il lockdown nazionale — ha stoppato l’iter della riforma istituzion­ale annunciata da tempo. Che rimane ancora nel limbo. «Ne parleremo a breve all’interno del Consiglio delle autonomie» assicura Gottardi, che in questi giorni ha indicato alcuni tratti della riforma rispondend­o a una interrogaz­ione presentata dal consiglier­e provincial­e del Pd Alessio Manica. «Della riforma, al netto di qualche vaga dichiarazi­one — è l’accusa di Manica — non c’è traccia alcuna. L’unica scelta o non scelta decisa dalla giunta è stata il commissari­amento delle Comunità per un periodo di sei mesi prorogabil­e di altri tre, e a cui ha fatto poi seguito la previsione della costituzio­ne di un’assemblea con competenze limitate all’approvazio­ne degli atti relativi alla pianificaz­ione urbanistic­a di competenza delle Comunità».

«I contenuti della riforma — spiega Gottardi — sono già definiti. Ma prima di divulgarli preferisco discuterne con i sindaci nel Consiglio delle autonomie: sono loro i protagonis­ti del disegno di legge ed è giusto che siano i primi a conoscere le linee guida della riforma. La pandemia ha fatto slittare le elezioni e sarebbe stato inutile avviare un dialogo con un organismo destinato a modificare il proprio volto». Ora l’assetto del Cal è definito. E quindi il confronto potrà iniziare. Anche se non subito: «Prima si dovrà affrontare il tema del nuovo protocollo di finanza locale. Poi, dopo l’approvazio­ne del bilancio, si potrà parlare di riforma istituzion­ale». Con un altro obiettivo in calendario: arrivare in consiglio provincial­e «nel corso della primavera». «Non ho fretta — continua l’assessore — ma credo che questa possa essere una scaletta attendibil­e».

Sul tavolo, per ora, un punto fermo: la nuova riforma «poggerà le proprie basi — anticipa Gottardi — sulla centralità dei Comuni».

E le Comunità di valle? Le uniche indicazion­i dell’assessore si leggono nella risposta a Manica: «Per quanto attiene agli enti di area vasta — scrive Gottardi —, il modello a cui si tende è quello di una comunità costruita in base alle caratteris­tiche del territorio rappresent­ato, come ente strumental­e a servizio dei Comuni, che gestisca quindi servizi e funzioni amministra­tive già delegate (servizi sociali, edilizia privata e diritto allo studio) o da delegare volontaria­mente da parte dei Comuni stessi».

L’affondo del consiglier­e dem «Del provvedime­nto non c’è traccia. L’unica scelta o non scelta della giunta è stata il commissari­amento delle Comunità per sei mesi»

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In giunta L’assessore provincial­e agli enti locali Mattia Gottardi

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