Protocollo sci, tutto da rifare Trento stilerà le nuove regole
Oggi vertice con l’Azienda sanitaria. Guadagnini (Confindustria): siamo fiduciosi
Tutto da rifare per gli impianti da sci. Ieri doveva essere il giorno dell’approvazione da parte della Conferenza StatoRegioni invece è stato sospeso. Il Trentino ora preparerà un nuovo documento. L’assessore Failoni: «Saremo capofila per le regole».
«Proveremo in tutti i
TRENTO modi di riaprire gli impianti da sci e far partire la stagione invernale». L’assessore Roberto Failoni è fiducioso. «Noi ci proviamo, abbiamo il dovere di prepararci», dice al termine di una giornata lunga e faticosa costellata da conference call e telefonate.
Il Trentino aveva già preparato una bozza di protocollo per la riapertura degli impianti da sci insieme alla provincia di Bolzano e poi condivisa dal Veneto e dalla Lombardia. Ieri doveva essere il giorno dell’approvazione del documento nella seduta della Conferenza Stato-Regioni, ma non è stato così. Tutto sospeso. Dopo un lungo incontro in streaming incentrato sui numeri, l’andamento della pandemia e le zone a maggior rischio di diffusione del Covid-19 è stato deciso di elaborare un nuovo documento e sarà proprio il Trentino a fare da capofila per le regole che determineranno la possibile riapertura degli impianti da sci.. Sono circa 230 in Trentino. Si tenta tutto il possibile per salvare la stagione invernale che produce un fatturato di 200 milioni di euro e occupa negli impianti di risalita circa 1.500 persone, tra dipendenti fissi e lavoratori stagionali, con un indotto di 800 milioni generato sul territorio.
«Siamo già al lavoro», assicura l’assessore provinciale al turismo. «Studieremo nuove linee guida e faremo un po’ da collante per tutte le altre Regioni», spiega annunciando già un primo incontro per oggi con l’Azienda sanitaria trentina. «Faremo un primo punto per confrontarci sulle modalità da adottare per poter riaprire gli impianti da sci in sicurezza», spiega ancora Failoni. L’obiettivo è evitare assembramenti e le lunghe code fotografate a Cervinia nell’ultimo weekend di ottobre che hanno spinto il governo a ordinare la chiusura degli impianti da sci. Il nuovo protocollo potrebbe in parte ricalcare la bozza già stilata dal Trentino e dall’Alto Adige, ma probabilmente le percentuali di capienza scenderanno. Le linee guida prevedevano una capienza delle cabinovie e funivie dell’80% (mentre non erano previsti limiti per le seggiovie essendo all’aperto), tra le altre misure era prevista l’aerazione continua degli ambienti, l’obbligo di mascherina e il distanziamento di un metro. Dolomiti superski, il maggiore comprensorio italiano con 12 zone sciistiche in Trentino, Alto Adige e Veneto, aveva proposto anche un’applicazione per smartphone che consente di vedere, in tempo reale, la situazione agli impianti per quanto riguarda le presenze con l’obiettivo di evitare l’affollamento delle piste da sci e quindi tutelare maggiormente gli sciatori e gli stessi operatori.
Ora si dovrà capire come intenderà muoversi la Provincia dopo l’incontro di oggi con il comitato scientifico trentino dell’Azienda sanitaria. Una volta elaborato, il nuovo documento verrà poi ripresentato in un una nuova seduta della Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione. «Con l’occasione — ricorda ancora l’assessore Failoni — saranno presentate anche le linee guida relative alle scuole da sci e ai noleggi». Un passo importante, il Trentino ci crede e anche gli impiantisti che al momento, però, non fanno previsioni. «Siamo fiduciosi», afferma Luca Guadagnini, presidente dell’Associazione degli esercenti funiviari (Anef) del Trentino. «Speriamo che riescano ad elaborare un nuovo protocollo, attendiamo cosa ci dirà la sanità, abbiamo ancora tempo perché il freddo non è ancora arrivato. L’assessore conta già la settimana prossima di darci alcuni aggiornamenti».
Il pensiero di Failoni è rivolto anche agli alberghi, alle strutture ricettive e termali, ai ristoranti che in questo momento stanno pagando un prezzo molto alto a causa della pandemia. «Abbiamo presentato una campagna di comunicazione per la stagione invernale importante legata a tutti i settori, cerchiamo di fare tutto il possibile per salvare la stagione, se poi i contagi non ce lo permetteranno dovremmo prendere altre decisioni», spiega.
Il confronto L’assessore: «Allo studio le linee guida anche per le scuole di sci e il noleggio»
La bozza
Il primo documento prevedeva obbligo di mascherina e capienza al 80% . Sarà ridotta