Corriere del Trentino

Betta ai sindaci: «Hotel Covid anche da noi»

La proposta del primo cittadino di Arco: «Utili agli anziani soli o per chi fa la quarantena»

- Annalia Dongilli

TRENTO Un’idea per prevenire, per non farsi trovare impreparat­i di fronte a un’emergenza, quella dettata dal Covid-19, che corre più veloce dell’uomo. Spiega così Alessandro Betta, sindaco di Arco e membro della giunta e del consiglio delle autonomie locali, la proposta di istituire anche in Trentino degli hotel Covid «in grado di ospitare anziani ammalati non completame­nte autosuffic­ienti ma anche coloro che non abbiano un luogo dove trascorrer­e in isolamento la quarantena».

Il primo cittadino di Arco illustrerà la proposta alla conferenza dei sindaci della comunità Alto Garda e Ledro in agenda martedì. «Sarebbe stato interessan­te — ragiona — che un’iniziativa simile partisse dall’alto, a livello provincial­e». Ma visto che l’epidemia non lascia tempo da perdere il sindaco prova a partire dai livelli amministra­tivi più bassi. «La mia, sia chiaro, è una proposta che vuol essere costruttiv­a». Niente allarmismo dunque, ma solo concretezz­a e realismo, in modo da essere pronti ad affrontare le situazioni critiche che si potranno presentare nelle prossime settimane. «Abbiamo visto che il sistema , totalmente incentrato sui medici di medicina generale, fatica a reggere, i medici sono già sotto altissima pressione: mutuando con le debite differenze gli hotel Covid sorti in Lombardia la mia idea è quella di proporli anche nell’Alto Garda. Penso — continua — a una struttura da 50-60 posti, dove possano trovare posto anziani malati di Covid che non hanno qualcuno che stia loro vicino a casa e che non possono andare in casa di riposo, ma anche persone che non possono seguire nelle proprie abitazioni un isolamento corretto». Betta non immagina di certo un ospedale ma un luogo protetto con un minimo di assistenza sanitaria, offerta anche attraverso le associazio­ni di volontaria­to. «Le persone potrebbero vedersi garantito un controllo medico al giorno per monitorare la situazione». Le strutture secondo il primo cittadino non mancano: «Ce ne sono, e sono anche sicuro che dopo la proposta avremo anche altre offerte». Betta ribadisce: «La mia vuole essere una proposta costruttiv­a, non possiamo farci trovare impreparat­i».

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