Droga, spacciatori sotto i 17 anni
Serd, boom di utenti a Bolzano. A Trento pochi operatori
Gli spacciatori in erba hanno meno di 17 anni e aumentano i ricoveri, ma anche i decessi per droga. È la fotografia del Trentino Alto Adige scattata dagli esperti nella Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2020. In regione le droghe più diffuse sono quelle sintetiche e l’eroina.
Aumentano anche in Trentino Alto Adige le problematiche connesse al consumo di droga: sempre più giovani che ne fanno uso (70 denunciati sono under 17) e sempre più i ricoveri e i decessi, che passano da 2 del 2010 ai 9 dello scorso anno. I numeri, contenuti nelle 400 pagine in cui si articola la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2020 presentata nei giorni scorsi, non sono macroscopici, ma riflettono un trend di crescita che va colto come campanello d’allarme.
Le sostanze più diffuse
In regione nel 2019 sono state 452 le operazioni antidroga condotte dalle Forze dell’Ordine e hanno portato a un sequestro di 275,84 chilogrammi di sostanze, lo 0,5 per cento di quanto sequestrato in tutta Italia. Ovunque la cannabis è il prodotto più bersagliato, oggetto della metà delle operazioni condotte in Italia (272 in Trentino). Ma per le droghe pesanti, se in molte regioni è la cocaina la «regina» dei sequestri, in Trentino Alto Adige vanno per la maggiore eroina (53 operazioni e 18,74 chili sequestrati) e le sostanze sintetiche con 0,2 chili pari a 2.171 dosi: che rapportate alla popolazione residente mettono la regione su questo triste podio insieme a Toscana e Lazio.
Le denunce
Sul fronte delle segnalazioni arrivate alle prefetture emerge per la regione un trend di risalita rispetto alla contrazione del periodo 2014-2017 per riportarsi così ai livelli di 10 anni fa. Nel 2009 infatti si avevano 603 segnalazioni, scese a 369 nel 2014 e risalite a 598 lo scorso anno sul totale delle 40.904 in Italia. Di questi 70, quindi quasi un quinto, hanno meno di 17 anni, peggio di quanto avvenga in Italia dove sono un decimo (4.129). Di questi 70 13 hanno addirittura meno di 14 anni. Quando le denunce si trasformano in processi in Trentino e in Alto Adige emerge un’attività piuttosto efficace: pochi i procedimenti penali pendenti rispetto al resto di Italia (563 a Bolzano e 345 a Trento, in Italia sono 86.280) contro 308 condanne definitive sulle 10.016 in Italia. L’Alto Adige è tra le regioni italiane con una quota più alta di detenuti tossicodipendenti sul totale dei detenuti, pari al 39.4 per cento. più bassa (19,3 in Trentino dove i detenuti sono 65 sul totale).
La lotta
Il dato rivela anche le maggiore diffusione (ma forse anche la maggiore consapevolezza e dunque il maggior contrasto) del fenomeno droga in Alto Adige rispetto alla Provincia di Trento: dato confermato anche dal numero di servizi pubblici e privati per le dipendenze. Di servizi a bassa soglia (unità mobilie servizi di pronta accoglienza per le emergenze) il Trentino non vede traccia, come le regioni più piccole ossia Molise, Basilicata e Valle d’Aosta mentre a Bolzano ce ne sono 3, i servizi ambulatoriali a Bolzano sono 6 di cui uno è il Serd in carcere, a Trento 4,anche qui uno il Serd attivo in carcere. Quelli ospedalieri, diurni o residenziali, sono 7 in Alto Adige, 4 in Trentino, anche qui tra i numeri più bassi di Italia. Anche le cifre degli operatori dei Serd (servizi per le dipendenze patologiche) che in Italia sono 6.624 pongono Trento e Bolzano su livelli diversi: in Trentino sono 33 con un tasso di 6 operatori ogni 100.000 abitanti e 105 a Bolzano, con il tasso migliore di Italia, 19.8 operatori su 100.000 abitanti. Ancora una volta probabilmente due facce della stessa medaglia: sicuramente in Alto Adige il fenomeno delle dipendenze presenta tratti più acuti ma è anche forse maggiormente contrastato e seguito. In Trentino sono 767 gli utenti in carico, cui lo scorso anno se ne sono aggiunti 78. A Bolzano in un solo anno si è passati da 996 in carico a 1.335, con un incremento di 339 unità.
I risvolti sanitari
Il consumo di droga ha dei riflessi anche sul sistema sanitario: aids, epatiti, ma anche decessi per overdose ne rappresentano i volti più tragici. E proprio il dato dei decessi per overdose, in aumento in tutta Italia, si presenta anche in Trentino Alto Adige: se nel 2010 le morti droga-correlati erano state 2 l’anno scorso sono state 9 con un trend di leggere ma costante crescita. Quanto alle malattie degli utenti del serd testati per Hiv in Trentino nessuno è risultato positivo, mentre a Bolzano lo sono in 27. In generale tuttavia si rileva in tutta Italia un calo notevole delle diagnosi a partire dal 2000-2002. Alto invece è il numero di ricoveri per patologie correlate al consumo di droga: a Bolzano sono stati 103 in un anno, con un tasso di 20 ogni 100.000 abitanti, più alto della media nazionale di 12,5; in Trentino 48 con un tasso del 9.3, inferiore alla media. Anche il tasso di ospedalizzazione con diagnosi che riconducono a problemi di droga è piuttosto elevato in regione e in lievitazione, con 307 casi a Bolzano e 183 a Trento. Le regioni nordorientali presentano tassi di ospedalizzazione superiori a quelli nazionali per giovani under 34 mentre nel nor ovest è il problema è più diffuso nelle classi di età più elevate: anche da questa prospettiva dunque emerge l’allarme sulle giovani generazioni.
Il rapporto
Nel nord est è più alto il numero di ricoveri per droga tra gli under 34
Nel nord ovest in ospedale ci finiscono soggetti di classi di età più alte