Thoeni e Tomba uniti contro la chiusura Screening, effettuati 350.000 tamponi
«Sarebbe una brutta notizia non aprire piste da sci, noi viviamo di questo. Si può sciare in sicurezza, al massimo sono più le funivie il problema. Al governo dico che da noi si potrebbe sicuramente aprire, siamo una località piccola e la gente si può tenere a distanza». Parola del campione di sci altoatesino Gustav Thoeni, che ieri ha preso posizione a favore della riapertura delle piste durante le vacanze natalizie. E a invocare una riapertura sono stati anche il campionissimo Alberto Tomba e Federica Brignone. Si mostra cauto sull’individuazione di date fin d’ora (l’avvio, dice, dovrà seguire l’andamento epidemiologico), ma parla dell’opportunità di definire dei criteri il Landeshauptmann Arno Kompatscher. Che spiega: «Le Regioni hanno chiesto al governo un incontro per ribadire la necessità del loro coinvolgimento nei prossimi passi. È poi molto importante che si diano prospettive agli operatori del settore, i quali, in caso di mancata riapertura, avrebbero danni incalcolabili». «Nel protocollo di sicurezza che è stato predisposto dai territori sono state previste — afferma l’assessore altoatesino Daniel Alfreider — molte misure di sicurezza come la riduzione della capienza degli impianti e l’introduzione di servizi digitali. Gli impianti a fune dovrebbero essere trattati come il trasporto pubblico locale con l’obiettivo di garantire spostamenti sicuri». Naturalmente, aggiunge l’assessore «la sicurezza viene prima di tutto. Non appena tutto sarà regolamentato e ci saranno le condizioni per riaprire, si dovrà farlo perché questo è un settore centrale per l’economia al quale sono collegati molti posti di lavoro».
Intanto, sul fronte dello screening, con 351.664 tamponi rapidi effettuati (3.370 dei quali risultati positivi, l’1% del totale), l’Alto Adige ha centro l’obiettivo di testare il 75% della popolazione per individuare i positivi asintomatici e cercare così di spezzare le catene d’infezione. «Un successo», per il governatore Arno Kompatscher, che però sottolinea l’importanza del non abbassare la guardia. «Bisogna andare avanti con i piedi di piombo e continuare a osservare le regole, altrimenti rischiamo di vanificare gli sforzi delle ultime settimane». Oggi, in giunta, si deciderà il cronoprogramma delle riaperture che si susseguiranno, gradualmente, a partire dal 30 novembre.