Zoderer, 85 anni: «Perché scrivo? Per non essere infelice»
Joseph Zoderer, poeta e narratore di Bolzano, domani compie 85 anni. «Mi sento molto bene — dice — sto scrivendo. Non passa giorno che io non scriva. La scrittura è il vaso nel quale c’è la mia vita». Considerato tra i più importanti scrittori italiani in lingua tedesca, nato a Merano, pusterese di adozione, inquieto testimone del suo tempo, ha ancora tanti progetti nel cassetto. La casa editrice Haymon Verlag di Innsbruck e Vienna pubblica una riedizione in originale tedesco del suo libro Il dolore di cambiare
pelle, viaggio di un sudtirolese in Sicilia. La postfazione è di Peter Hamm, critico letterario.
Nel 2021, «La nave di Teseo» di Elisabetta Sgarbi pubblicherà in italiano L’inganno
della felicità e una nuova edizione di uno dei romanzi più intensi e anticipatori tradotto nel 1998 da Umberto Gandini,
Die Walsche, l’italiana. Le nuove traduzioni sono di Giovanna Agabio.
Zoderer, molti suoi romanzi sono legati all’Alto Adige. Perché?
«Perché vi ho trascorso alcuni anni della mia vita e da tempo vi abito. Ma questi romanzi sono una parte minore della mia produzione. Per le Opzioni, nel 1939, la mia famiglia è andata in Austria, poi ho vissuto a Vienna, poi ancora ho viaggiato a lungo negli Stati Uniti, facendo autostop e attraversando deserti. Non mi sono mai considerato un autore solo sudtirolese».
E qual è la sua Heimat?
«Dove sono gli amici, per me era ed è un pezzo di Heimat. Quando sono tornato in Alto Adige avrei potuto anche ripartire ma mi sono innamorato e sono allora rimasto tra Terento e Brunico».
Amore, vecchiaia, morte. Perché questi tre archetipi narrativi?
«Da lettore, ho sempre trovato questi temi nella grande letteratura. Un re o un dittatore vivono per essere amati. Poi arriva la vecchiaia, poi la morte. Questa è stata la mia quotidianità. E allora, di cosa d’altro potevo scrivere?».
«L’inganno della felicità» racconta di un anziano che si innamora. Tempo per lei anche di bilanci?
«Ho scritto una ventina di libri. Quando morirò, sarò contento. Libri riconosciuti e premiati, tradotti in tutto il mondo, tanti lettori. Ma non penso più al successo, bado a scrivere per non essere infelice».
La sua giornata?
«Piena di vita. E il primo nuovo libro che uscirà sarà di poesie».