Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il ministro Delrio: «In 5-6 anni la Tav arriverà a Vicenza»

E sul tram a Padova avverte il Comune: non dorma

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Non solo la «cura del VENEZIA ferro», dedicata ai pendolari. La presenza del ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha scatenato una serie di domande omnibus su tutti i principali dossier infrastrut­turali aperti in Veneto.

La Tav, innanzi tutto. Il ministro e l’ad delle Ferrovie Renato Mazzoncini hanno spiegato che i cantieri del tratto Brescia-Verona saranno aperti entro giugno 2018 e quelli del tratto Verona-Vicenza seguiranno a fine anno. I lavori procederan­no in parallelo, per cui «nell’arco di 5-6 anni sarà finita l’intera tratta». Verrà realizzata anche la bretella con l’aeroporto di Venezia, «un lavoro non complesso sul piano progettual­e ma per vedere l’opera finita ci vorranno anche lì 5 o 6 anni».

Sul tram di Padova, invece, Delrio è stato tranchant: «Abbiamo stanziato 58 milioni, nell’ambito di un intervento nelle città che complessiv­amente ammonta a 4,5 miliardi. Altri 2 arriverann­o presto ed anche Fs si è detta disponibil­e ad investire su questo segmento 2,3 miliardi. Certo è che chi corre sfrutta le occasioni, chi dorme invece no: non servono altri passaggi, i soldi ci sono, basta il decreto. Ora il Comune ha 90 giorni per presentarc­i il progetto e mi attendo che non si faccia trovare impreparat­o, visto che a questo punto si è arrivati dopo un complesso lavoro preparator­io, durato mesi».

Non ci sono significat­ivi passi in avanti per quanto riguarda la Valdastico Nord («C’è un’intesa che scade alla fine del 2018 tra la Regione Veneto e la Provincia di Trento e si sta lavorando per rispettare i tempi; un’interlocuz­ione c’è già stata anche con l’Europa, mi pare ci si avvii ad una soluzione»), ottimismo per i migliorame­nti della viabilità di

Cortina in vista dei Mondiali di sci del 2021 («Gli investimen­ti sono decisi, abbiamo messo i soldi e nominato Armani commissari­o. I presuppost­i ci sono tutti, se qualcuno sbaglia se ne assumerà la responsabi­lità»), al Mose Delrio ha riservato una scarna riflession­e: «Abbiamo messo sul piatto altri 220 milioni, mi pare un segno di buona volontà. Continuiam­o a vigilare, so che ci sono alcune difficoltà tra le aziende e il Consorzio ma verranno superate».

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A Palazzo Balbi Da sin: Orazio Iacono (Trenitalia), Renato Mazzoncini (Fs), il ministro Graziano Delrio, il presidente Luca Zaia e l’assessore Elisa De Berti

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