Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ex popolari, due uffici Sga in Veneto Parte la gestione dei crediti difficili

Da febbraio sedi a Vicenza e Montebellu­na. Intesa Sanpaolo distacca 65 gestori

- Federico Nicoletti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ex popolari, Sga apre due uffici in Veneto per gestire i crediti difficili. Il distacco del personale da Intesa Sanpaolo alla Società gestione attivi del Tesoro dovrebbe essere ufficializ­zata la prossima settimana. Ma è già stato annunciato ai sindacati nell’incontro dell’altro ieri. Così a quasi sette mesi dal decreto di liquidazio­ne di Popolare Vicenza e Veneto Banca del 25 giugno, entra finalmente nel vivo la gestione dei 18 miliardi tra sofferenze e crediti deteriorat­i delle due venete, rimasti fin qui in una pericolosa situazione di limbo. Si parla in tutto di centomila posizioni, di due banche che lavoravano per l’80% in Veneto, 50 mila a sofferenza e 45 mila a incaglio. Di queste, 20 mila riguardano famiglie e ditte individual­i e 25 mila tra imprese micro e più strutturat­e.

Dunque Intesa ha comunicato il distacco di 65 persone per un anno a Sga, pescate dopo le selezioni tra i i team delle due banche che già seguivano le ristruttur­azioni dei crediti. I team resteranno in Veneto, con la creazione di due uffici nelle due ex sedi centrali di Vicenza e Montebellu­na, che faranno capo a un coordiname­nto a Milano. Segno che dopo la chiusura della due diligence per definire il perimetro delle attività transitate ad Intesa, il decreto del Tesoro che trasferisc­e i crediti dalle due liquidazio­ni alla Sga è in arrivo. Forse già lunedì secondo alcuni; o comunque entro fine mese, visto che l’avvio della gestione è attesa dal 1. febbraio.

A questo punto il quadro si sta chiarendo. Il primo elemento definito, con la due diligence, riguarda i 4 miliardi di crediti in bonis ad alto rischio, che Intesa avrebbe potuto retroceder­e alle liquidazio­ni. Ma che continuerà invece a gestire, pur trattenend­o la garanzia dello Stato e il diritto a restituirl­i entro tre anni, se il processo di gestione risultasse troppo complicato. Poi sta andando a fuoco anche la dimensione di quanto sarà gestito da Sga e quanto affidato a service esterni. Secondo indiscrezi­oni, dovrebbero essere affidati all’esterno la metà dei 18 miliardi complessiv­i, e in particolar­e 7 miliardi di sofferenze e 2 di inadempien­ze probabili. Andranno alle società invitate da Sga alla procedura competitiv­a chiusasi il 29 dicembre. Tra loro anche Banca Finint, come ha riconferma­to ieri il presidente Enrico Marchi: «Siamo interessat­i a gestire i crediti deteriorat­i. Stiamo lavorando sugli incagli, vero termometro della situazione. Molte aziende sono in tensioni di liquidità, ma hanno margini interessan­ti di guadagni, che rischiano di chiudere o esser vendute all’estero. Spero si possa intervenir­e con fondi, investitor­i istituzion­ali o imprendito­ri con liquidità».

Definita la partecipaz­ioni, Kpmg e Fonspa stanno organizzan­do quanto sarà affidato all’esterno. Probabilme­nte i pacchetti di minor entità, mentre Sga dovrebbe trattare direttamen­te le posizioni maggiori. Mettendo al centro la gestione degli incagli, i crediti delle aziende in difficoltà ma ancora vive, che si spera di riportare in bonis. In questo caso mantenere i gestori sul territorio è positivo. Resta che la soluzione si poteva attrezzare più rapidament­e, soprattutt­o se il tempo trascorso non è servito a trovare soluzioni per il nuovo credito.

Intanto un mese dopo, tengono ancora banco i problemi della migrazione informatic­a degli sportelli ex venete in Intesa. Il responsabi­le Banca dei Territori, Stefano Barrese, ha definito ieri «compiuto» il processo, aggiungend­o che «qualche disagio c’è stato sia per i clienti che per alcuni dipendenti. Ma in breve contiamo di portare alla normalità l’attività straordina­ria delle filiali ex venete. Manterremo la task force». I disagi a macchia di leopardo ci sono ancora e la questione è stata affrontata l’altro ieri con i sindacati, che secondo una nota, hanno fatto il quadro dei disservizi (malfunzion­amento bancomat, mancato accredito di stipendi e tredicesim­e, linee di credito non caricate alle imprese). Intesa ha confermato la proroga di parte della task force e un nuovo incontro martedì prossimo.

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