Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crisi industriali dimezzate ma dopo il crack delle banche più guai finanziari
La ripresa industriale italiana VENEZIA galoppa, in particolare in Veneto. La certificazione anche dai dati sulle crisi aziendali: in regione nel 2017 sono dimezzate rispetto all’anno precedente: 231 rispetto a 425, coinvolgendo circa ottomila lavoratori. Un’uscita dal tunnel considerando come le aziende venete che avevano avviato procedure di chiusura erano state 1.014 nel 2009 e 1.173 nel 2010. Lo scenario, annuncia l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, arriva dal Report di «Veneto Lavoro». Diminuisce anche il numero complessivo delle procedure, 271 contro le 536 del 2016. Però l’assessore Donazzan non abbassa la guardia. «Fino a qualche anno fa la Regione fronteggiava crisi per calo di produzione e delocalizzazio ni, con forte impatto occupazionale — chiarisce l’assessore — Nell’ultimo anno invece prevalgono crisi di tipo finanziario, complice il tracollo delle banche venete, con un impatto apparentemente meno evidente sui posti di lavoro, ma insidiose per la tenuta del sistema produttivo. Con l’Unità regionale di crisi, anche grazie al monitoraggio delle situazioni svolto dall’Osservatorio di Veneto Lavoro lavoriamo per prevenire e anticipare gli interventi di sostegno». Intanto però, grazie al boom di vendite e ordinativi, rispetto al 2009, inizio della «grande crisi», le aziende che ricorrono alla cassa integrazione o chiedono il licenziamento collettivo si è ridotto a meno di un quinto. In calo rispetto al 2016 anche i licenziamenti, sia collettivi, legati alle crisi aziendali che individuali. Le cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono state 35.300 (-13%), quasi dimezzati i licenziamenti collettivi, -10% quelli individuali per motivi economici, oltre il 70% del totale. In controtendenza i licenziamenti disciplinari, cresciuti del 9%. Le ore autorizzate di Cassa integrazione ordinaria diminuite del 43% (totale di 9,8 milioni), per quella straordinaria (Cigs) calo superiore al 52%.
Donazzan Finora la Regione ha fronteggiato crisi per calo di produzione e delocalizzazioni, oggi prevalgono le crisi di tipo finanziario