Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bandiera veneta ai neonati: pronta la legge in Regione
Una bandiera veneta in regalo ad ogni nuovo nato. L’iniziativa è stata lanciata dal sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski, ripresa da quello di San Giorgio in Bosco Renato Miatello ed ora approda in Regione in una legge suggerita dal leghista Gabriele Michieletto. Suscitando «diverse attestazioni di apprezzamento», fa sapere Michieletto, ma pure polemiche, come quella innescata dal deputato di Fratelli d’italia Luca De Carlo: «Prima il tricolore».
«Non spenderemo un euro - ha spiegato Szumski - perché tutto sarà finanziato da privati. L’iniziativa denominata “Nasest in Veneto” (nato in Veneto, ndr.) ha lo scopo di valorizzare sin da subito la particolarità del luogo di nascita, storicamente millenario, intessuto di valori morali, paesaggistici, storici e culturali, oltretutto caratterizzato da una propria lingua, che lo rendono unico nel panorama mondiale e di cui bisogna sempre essere orgogliosi».
In passato anche Miatello aveva fatto sapere di voler avviare un’iniziativa simile («Perché mai non dovremmo aver il coraggio di promuovere sotto ogni forma la nostra bandiera del leone di San Marco? Le bandiere riflettono la storia, la geografia, la cultura e le tradizioni dei territori che le rappresentano.
Non solo la consegnerei ad ogni nato ma anche agli stranieri») ed entrambi raccolgono il plauso di Michieletto, che si prepara ad «istituzionalizzare» il regalo, codificandolo in una legge della Regione: «Ora mi auguro che la stessa iniziativa venga presto esportata in tutti i municipi del Veneto. I sindaci hanno perfettamente interpretato lo spirito del mio progetto di legge - prosegue Michieletto -, che è quello di stringere i veneti che verranno intorno al simbolo veneto più antico e rappresentativo, il Leone di San Marco. Si tratta di una scelta che unisce il cuore alla storia, l’identità alle generazioni future».
Ora, il consigliere leghista sembra riferirsi alla bandiera della Regione (rosso pompeiano, leone marciano, sette code con i simboli delle sette province), che già oggi il governatore Luca Zaia è solito regalare ai suoi ospiti, e non al vessillo della Serenissima Repubblica di Venezia (oro e rosso, leone marciano, niente province), riconosciuto simbolo indipendentista, che è invece quello citato da Szumiski nella sua nota ed è quello replicato nelle «fasce venetiste» che lui e Miatello hanno più volte indossato in passato, al posto di quelle tricolore.
In ogni caso, l’iniziativa non piace a De Carlo, deputato Fdi e pure lui sindaco, di Calalzo: «Dopo lo slogan “Prima gli italiani”, lanciato da Fratelli d’italia e ripreso successivamente dalla Lega, vorrei consigliare un “Prima il tricolore”. A Calalzo noi ci sentiamo veneti ma ci sentiamo prima di tutto italiani. Al sindaco di un importante centro come Santa Lucia di Piave, legato indissolubilmente a quel fiume che ha conosciuto uno dei momenti di eroismo più alti della nostra storia nazionale, consigliamo di distribuire ai suoi concittadini il tricolore».