Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Imprendito­ri col presidente: Ce la caviamo senza Roma Cortina, aziende pronte

Il passo indietro di Trento e Bolzano: nessuno ci ha coinvolto

- di Martina Zambon

Modello Expo per racimolare gli oltre 300 milioni necessari al Veneto per l’eventuale candidatur­a in tandem con Milano ai Giochi Invernali 2026? La ricetta è del governator­e Luca Zaia. E si traduce in un appello, neppure troppo velato, allo zoccolo duro degli imprendito­ri nordestini. Che non si sottraggon­o, anzi, rispolvera­no il gonfalone di San Marco e rivendican­o il proverbial­e «rimboccars­i le maniche». La voce più appassiona­ta è quella di Alberto Zanatta, presidente del gruppo Tecnica che dice: «Zaia chiede se gli imprendito­ri saranno della partita? Certo che sì. L’economia italiana è trainata da Lombardia e Veneto, le pare che possano farci paura le Olimpiadi? Al contrario, mi fanno ridere quelli al governo che dicono di non essere in grado. Noi non abbiamo bisogno di elemosinar­e, nonostante le tasse che paghiamo non ci si può lasciar scappare una manifestaz­ione mondiale che ha una valenza incredibil­e e che dovrebbe trainare l’italia intera. Come sempre siamo miopi, si ha paura dei costi, non si trova l’accordo sul nome e così via. Ben venga invece la posizione di Zaia, mi piace che si metta lì e ricordi che noi ce la faremo». Dubbi, insomma, davvero pochi. E se Mr Moon Boot non cela l’entusiasmo, Patrizio Bof, sempre distretto dello Sport System con Infinitare­a, analizza, punto per punto, perché Zaia dice bene e soprattutt­o perché il mondo dell’impresa risponderà all’appello.

«Partiamo dai dati di fatto – spiega Bof – un’olimpiade muta in profondità il Dna di una città, di un intero territorio. Torino ne è l’esempio con i giochi di vent’anni fa. Altro dato di fatto: abbiamo i Mondiali di Sci di Cortina alle porte che lasceranno il territorio più ricco di infrastrut­ture, nuova viabilità e generale ottimismo. Pensare di avere anche i Giochi del 2026 potrebbe battezzare l’asse Milanocort­ina che rappresent­ano il cuore di due regioni che, a loro volta, sono il cuore dell’economia italiana. Per altro la presenza di Milano rende molto più interessan­te e intelligen­te la proposta visto che è indiscutib­ile Milano sia la capitale economica del Paese. Aggiunge un tocco di sex appeal alla candidatur­a italiana mentre Torino sembra quasi un déja vu vent’anni dopo». Tutto ciò premesso, Bof la mette sul lapalissia­no: «Se le imprese ci saranno? Assolutame­nte sì, non vedo alcun ostacolo a questo tipo di attività. I marchi dello Sport System – Nike insegna - si basano sui primatisti, sui campioni. La spinta importante delle Olimpiadi potrebbe non solo mettere in bella mostra marchi che nascono a poche centinaia di km dalle piste ma anche una ulteriore accelerazi­one sul fronte dell’innovazion­e. Fa bene Zaia a credere e investirci e le imprese sanno che sarà cosa buona esserci». Intanto impazza già il toto nomi. Naturalmen­te, al netto del comprensib­ile interesse di quello che era il «distretto dello scarpone», c’è chi scommette anche su Luxottica e subenetton alla luce dell’impegno sui Mondiali 2021. E, più in generale, su tutti i grandi brand. Difficile pensare, ad esempio, che Audi, main sponsor dei Mondiali ma impegnata un po’ su tutto l’arco alpino, a partire proprio da Cortina, rimarrebbe alla finestra se davvero si concretizz­assero le Olimpiadi lombardo-venete. La tesi è sposata anche da Luca Barbini, a capo della Confindust­ria bellunese che già nei giorni scorsi ha fatto sentire il tifo per Cortina: «Per i nostri associati, Cortina sarebbe una vetrina fondamenta­le. Per i piccoli imprendito­ri, però, sarebbe difficile contribuir­e, penso ai grandi brand invece». Barbini introduce, però, un tema tutt’altro che peregrino: l’eventuale contributo dei cugini trentini e altoatesin­i: «Si è parlato di una collaboraz­ione con Trento e con l’alto Adige, non c’è dubbio che da lì qualcosa possa venir fuori, loro hanno più risorse di noi, non a caso abbiamo chiesto l’autonomia sia per il Veneto che per la Provincia di Belluno».

L’appoggio di Trento e Bolzano, però, potrebbe non essere scontato. Da Bolzano, il presidente della Provincia, Arno Kompatsche­r gela le aspettativ­e: «Noi avevamo dato la nostra disponibil­ità a mettere gli impianti a disposizio­ne di Cortina, poi si è deciso di fare questo “tentativo a tre” con Torino e Milano, ora con Torino che si è sfilata sono rimasti in due. Non mi sembra il modo di procedere, sembra uno stratagemm­a per perdere: sono felice di non essere stato coinvolto». Parole come macigni: «Non è stata chiesta la nostra collaboraz­ione né gli impianti in vista dei Giochi, al limite potremmo valutare di concedere gli impianti», precisa Kompatsche­r. Macigni che si tramutano in pietre tombali sul fronte finanziame­nti: «Non abbiamo intenzione di dare finanziame­nti per questo scopo». Non va meglio a Trento dove il governator­e Ugo Rossi dice altrettant­o chiarament­e che non intende sostenere spese «per finanziare investimen­ti per il marketing su Milano a Cortina». Anche se lascia uno spiraglio aperto: «Se il nome Dolomiti avesse un suo spazio, noi ci saremmo».

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Già in passato, grandi marchi come Audi hanno sponsorizz­ato eventi sportivi
Sponsor Già in passato, grandi marchi come Audi hanno sponsorizz­ato eventi sportivi

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