Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Scandalo dei rimborsi gonfiati, la direttrice del Centro foniatrico: «Seguite le direttive regionali»

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E’ durata tre ore ieri l’udienza del processo sulla truffa che vede al centro delle indagini il centro foniatrico «Casa di Cura Trieste», in via Bergamo a Padova. Ieri è stato il giorno in cui l’imputata Donatella Croatto, si è seduta sul banco dei testimoni e ha raccontato la sua verità. Da un lato le domande incalzanti del pm Silvia Golin, che ha ereditato l’indagine dalla collega Baccaglini, dall’altra un tenace collegio difensivo capitanato dall’avvocato Piero Longo che ha fatto emergere la buona fede della direttrice del centro convenzion­ato con la Regione. Al centro delle indagini ci sono centinaia di prestazion­i in day hospital, ben pagate dalla Regione, che secondo la Finanza avrebbero dovuto essere erogate in prestazion­e ambulatori­ale. Un danno erariale, già conteggiat­o dalla Corte dei Conti, esorbitate: 7milioni di euro. Ebbene, dopo che sul banco dei testimoni sono saliti genitori, pediatri, responsabi­li delle Ulss, ora la parola è passata direttamen­te all’imputata che in un lungo excursus introdutti­vo ha spiegato tutte le direttive della Regione sul tema day hospital. In sostanza la manager si è difesa dicendo di aver seguito al dettaglio tutte le prescrizio­ni della Regione. (r.pol.)

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