Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spiagge, la linea soft dei sindaci
Distanze tra i bagnanti, si cerca il rispetto ma le contravvenzioni saranno poche: «Se multiamo ad ogni assembramento sarà rivolta»
Ma il virologo Palù assicura: «Il rischio trasmissione del Covid è basso». Prime sanzioni anti-alcol a Jesolo
«Se tiriamo fuori il blocchetto delle multe per ogni assembramento è rivolta», dice Claudio Vanin. Il comandante della Municipale di Jesolo riassume la filosofia di tutto il litorale veneto su misure anti virus e controlli. «Cerchiamo di evitare assembramenti - Armando Stefanutto, capo dei vigili a Caorle ma ci fidiamo del buon senso dei bagnanti. Giorgio Palù, virologo padovano, indica «minimi rischi di contagio».
Le mascherine, i banchi distanziati, le ipotesi di pannelli di plexiglas poi scartate a favore di orari ridotti e percorsi differenziati, per scongiurare i contatti nei corridoi. Mentre presidi, professori e alunni cercano di capire cosa dovranno fare a settembre, quando tornerà a suonare la campanella, il resto d’italia sembra volersi lasciare alle spalle la pandemia e l’ansia da prevenzione. E così, mentre le Regioni eliminano mano a mano le restrizioni con cui abbiamo convissuto negli ultimi quattro mesi, fino a cancellare persino il limite di capienza massima sul trasporto pubblico, la fame di normalità rischia forse di trovarsi imbottigliata lungo la strada che conduce a Jesolo o a Sottomarina, a Eraclea o a Bibione.
É il mare l’ultima frontiera di chi vuole tornare a vivere, spinto anche da temperature impennate e sole battente. E se nella laguna veneziana la voglia di salsedine ha moltiplicato le barche che corrono troppo - verso le bocche di porto e le barene, tanto da far scattare una stagione di controlli a tappeto, sui litorali veneti ognuno si organizza come può, ma è difficile imporre ordine e distanziamento sociale sulla sabbia, soprattutto oltre i confini degli stabilimenti, nelle cosiddette «spiagge libere». «Non possiamo tirare fuori il blocchetto delle multe per ogni assembramento sul bagnasciuga o rischiamo una sommossa - ammetteva il comandante dei vigili jesolani, Claudio Vanin - tanto più che per effetto del lockdown siamo anche sotto organico». Ieri sera, però, come promesso dal sindaco Valerio Zoggia, sono scattati i controlli dietro l’arenile, su via Bafile, piazza Mazzini e tutte le aree della «movida». Dopo la rissa della scorsa settimana, il sindaco ha vietato l’alcool in strada: cinque ragazzi che bevevano la birra in strada sono stati multati con 400 euro ciascuno.
L’arenile di Jesolo si è organizzato con un app per prenotare i posti, ma basta fare qualche chilometro per trovare soluzioni differenti: «Noi abbiamo piazzato per tutta la spiaggia libera dei segnaposto, ciascuno corrisponde a un quadrato di cinque metri per cinque, sono numerati e si prenotano con una chiamata, pur essendo gratuiti - spiega il sindaco di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto - Speriamo siano una formula efficace per richiamare anche i turisti stranieri: solo questa mattina abbiamo avuto oltre duecento telefonate di informazioni». A Caorle, il comandante della polizia locale, Armando Stefanutto, spiega che, viste le ampie spiagge libere presenti nel territorio comunale, si è scelto di non contingentare gli accessi: «Stiamo attenti a evitare assembramenti, ma dobbiamo affidarci al buonsenso dei bagnanti: gli spazi sono enormi, è anche difficile che si scelga di piazzare il proprio asciugamano a ridosso di un altro». Anche a Caorle ci sono nove agenti in meno rispetto agli anni scorsi, in compenso nei prossimi giorni dovrebbero arrivare dei «beach steward» per dare informazioni e aiutare a mantenere l’ordine.
A Eraclea, il commissario straordinario ha deciso che il contingentamento scatterà a breve; a Chioggia forse non sarà mai necessario, visto che tutto l’arenile di Sottomarina è diviso tra i consorzi. Il virologo padovano Giorgio Palù, comunque, rassicura gli amanti della spiaggia: «In questo periodo dell’anno, alle nostre latitudini, con queste temperature il rischio di trasmissione del virus è minimo: non c’è formazione di aerosol che aiuti le particelle a viaggiare, i raggi solari arrivano perpendicolari alla Terra e distruggono il virus, in spiaggia ma anche in montagna, dove l’atmosfera rarefatta lascia passare più raggi Uv. Gli assembramenti restano pericolosi, ma c’è anche una scarsa carica virale visti i pochi contagiati attuali, il rischio vero sarebbe se fossimo in trentamila chiusi dentro a uno stadio. Piuttosto, dobbiamo preoccuparci per settembre». E, quindi, per i banchi di scuola.
Vanin
Il lockdown ha bloccato i concorsi, la municipale è sotto organico
Stefanutto
Restiamo attenti ma ci fidiamo del buon senso dei bagnanti